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ESCLUSIVA TJ - Fabrizio Ferrero: "Borriello mercenario? No, professionista. Ibra è peggio, ma al Milan nessuno gli è contro"

di Gaetano Mocciaro

In esclusiva per TuttoJuve.com è intervenuto Fabrizio Ferrero, giornalista di Mediaset che ci ha detto la sua soprattutto a riguardo della nuova situazione attaccanti venutasi a creare alla Juventus.

Fabrizio Ferrero, come i tifosi della Juventus hanno promesso Borriello non è stato accolto nel migliore dei modi. Uno striscione eloquente a bollare l’attaccante come mercenario

“Io non credo molto alle bandiere, se togliamo Del Piero, Maldini o Zanetti ne rimangono pochissimi così. I calciatori sono professionisti, non mercenari. E Borriello scelse la Roma due estati fa perché sapeva di giocare e di poter disputare la Champions, mentre la Juve faceva l’Europa League e non gli garantiva nemmeno il posto. Penso che nei suoi panni in molti avrebbero scelto la Roma in quel momento. I tifosi si sentono feriti ma se qualche anno fa avessero accettato Stankovic la Juve non avrebbe fatto male. A volte bisogna anche decidere se si vuole seguire il cuore o si vuole vincere. Prendiamo Ibrahimovic, che lo possiamo definire sotto un certo aspetto senza cuore: ovunque va vince e non credo che i tifosi del Milan ce l’abbiano con lui perché ha giocato nell’Inter. Insomma, i tempi sono cambiati e bisogna farsene una ragione. Borriello è uno di quelli che cambia spesso squadra e ci sta che lo faccia se la ragione è quella di avere più spazio. Secondo me questo astio nei suoi confronti è esagerato”.

Al di là dell’accoglienza può essere un buon acquisto?

“Considerato che sono state fatte delle scelte che hanno portato all’esclusione di tre attaccanti ci sta che la Società abbia acquistato una punta. Da vedere adesso se romperà o meno gli equilibri, se Conte vuole cambiare qualcosa, magari proponendolo al fianco di Matri o vedendolo semplicemente come sua alternativa. Sicuramente giocatori con le sue caratteristiche la Juve non li aveva perché Vucinic, Del Piero e Quagliarella ne hanno altre. Ottima anche la modalità di acquisto: il giocatore è arrivato in prestito e la Società ha modo di valutarlo e in caso riscattarlo per una cifra ragionevole, per cui è sicuramente un buon affare che diventerebbe fondamentale qualora Quagliarella dovesse lasciare la squadra”.

Una volta per tutte Conte ha fatto i nomi sui quali punta in attacco, escludendo il trio Toni-Iaquinta-Amauri

“Non fanno parte del progetto e si sapeva. Amauri aveva la possibilità di andare da alcune parti ma ha rifiutato. Da lì è partita la guerra con la Società che si ritrova per giunta un giocatore che guadagna fior di milioni sul groppone. Iaquinta invece è sempre infortunato e la Juve da lui si aspettava qualcosa di più, magari anche come professionalità. In ogni caso la Società l’ha aspettato tanto ma alla fine si è stufata. Diverso il discorso di Toni, che ha semplicemente fatto il suo tempo, senza nulla togliere a un signor centravanti che è stato campione del mondo”.

Col Lecce vittoria di misura senza brillare particolarmente. Dobbiamo aspettarci un calo d’intensità dopo aver visto la squadra spingere la macchina al massimo nella prima parte?

“Credo che più che il discorso fisico è da valutare come reagirà psicologicamente la Juventus alle prime sconfitte. Bisogna vedere se si farà prendere o meno dal panico, perché non credo che la squadra rimarrà imbattuta fino a fine stagione. Finora la squadra ha superato gli ostacoli alla grande, vincendo anche gli scontri diretti e se non perde la testa con i primi ko può davvero arrivare fino in fondo. Anche se la Juve non vincesse il campionato e chiudesse terza, quindi costretta ai i preliminari di Champions sarebbe da considerare una stagione positiva. Male male che possa andare finisce 4a”.


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