ALFREDO PEDULLA': "Juve, cambia sul mercato"
Fonte: TuttoMercatoWeb

E' stata celebrata giustamente la buona prestazione della Juventus contro il Chelsea, al punto da far passare quasi in secondo piano l'eliminazione della Champions League. Invece no, il punto è proprio questo. Nel giorno dell'eliminazione, e dell'immensa sfortuna per gli infortuni a catena, la Juve deve pensare -come il Napoli -a un altro modo di programmare il mercato. Si vince la Champions, oppure si prova a vincerla, non prendendo Mellberg o Poulsen, Tiago o Salihamidzic. Oppure prendendoli ma non al punto da pensare che debbano essere i titolari, gli artefici e i trascinatori. Possono giocare in Champions, ma non è corretto pensare che siano i riferimenti. La Juve deve pensare a un altro metodo per fare mercato: due colpi, magari tre, assestati bene. Non la collezione di comparse o di mezze figure. I tifosi hanno dato dimostrazione di splendido attaccamento e di straordinario fair play, ma ora i tifosi vanno tutelati con strategie da vera Juve, senza giri di parole oppure obiettivi di secondo piano o di livello inferiore alle attese. Può darsi che Ranieri sia l'allenatore giusto per provare a vincere in Europa, ma dopo aver visto il fiammeggiante Giovinco nello spezzone regalatogli contro il Chelsea continuo a pensare che Giovinco non possa e non debba essere quello degli spezzoni. Dargli fiducia, dargli spazio, non inchiodarlo dinanzi alle responsabilità di produrre tutto, al massimo, in una partita altrimenti finisce in panchina per un mese e mezzo. So che Giovinco è stato promesso alla Sampdoria nell'operazione Cassano, così come è stato promesso Michele Paolucci di rientro dal Catania e di proprietà (per il cinquanta per cento) anche dell'Udinese. Io prima di dar via Giovinco ci penserei dieci ore, dieci giorni e forse non mi basterebbero nel senso che non lo darei via, sarebbe una follia. Poi posso pensare anche a un erede di Nedved degno della Juventus e a tutte le altre cose che mancano per il definitivo salto di qualità. Ma è importante non sbagliare, alla luce degli ultimi indici..