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Paci duro: "Con troppe Under 23 la Serie C rischia di scomparire"

di Alessandra Stefanelli

Massimo Paci, ex tecnico di Pro Sesto, Pro Vercelli, Pordenone, Teramo e Forlì è stato ospite quest'oggi dei microfoni di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C' per analizzare i tempi del torneo di terza serie. Queste le sue parole:

Ci può dare una sua valutazione complessiva su questo campionato?
“Secondo me sta crescendo il livello, la Lega Pro da due anni è più visibile grazie a Sky. Seguendo le partite, grazie soprattutto a nuovi allenatori, si sta vedendo maggiore qualità e si vedono più idee di gioco. Rispetto agli anni Duemila il livello del calcio italiano è sceso dalla Serie A alla Serie C, qui c’erano quasi tutti i palloni d’oro. La qualità individuale è scesa ma è salita l’organizzazione grazie alle idee delle nuove generazioni di allenatori. C’è più cura dei dettagli, vedere la Serie C adesso è emozionante, specialmente in alcuni stadi”.

Cosa sta portando l’ingresso delle seconde squadre?
“Ha portato sicuramente qualcosa, come giovani importanti alzando la qualità del torneo. Stanno facendo fatica Milan e Juve con giocatori di categoria che sanno come vincere le partite. La Serie C è una questione di esperienza, non solo tecnica o tattica. Le seconde squadre hanno alzato la qualità individuale. Sono favorevole? Mi adeguo al sistema con la consapevolezza che sparirebbe la vera Serie C se tutte le squadre di Serie A dovessero portare la seconda squadra in Serie C”.

Come si spiega questo equilibrio e le difficoltà delle big nel girone C?
“C’è tanta pressione dovuta alla tifoseria e al popolo che segue la squadra, specialmente nel girone C quando ci sono 5/6 mila abbonati i tifosi si fanno sentire. Le società poi spendono dei soldi, essere sostenibili in una categoria con pochi introiti è difficile. Vanno apprezzate le proprietà che investono, tante volte si pretende la vittoria ma non è sempre facile. C’è pressione perché ci sono tanti allenatori e direttori sportivi nuovi, tanti anni fa allenatori e direttori sportivi comandavano. Adesso al primo momento di difficoltà si pensa a cambiare e quella pressione si gestisce malvolentieri. La Serie C ogni anno racconta 40 o più esoneri. Per migliorare il sistema bisognerebbe dare continuità, io da allenatore però mi adeguo al sistema”.


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