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Marani: "La C merita più rispetto di quello che non sempre è stato dato"

di Alessandra Stefanelli

Le parole del presidente della Lega Pro, Matteo Marani, in Assemblea di lega dopo la rielezione: “Sono stati due anni positivi, risultati lusinghieri , quadruplicati i ricavi e distribuiti più del doppio ai club. Abbiamo fatto una riforma Zola che ha portato a una premialità sempre maggiore. Ogni risorsa aggiuntiva verrà messa nella Riforma Zola. Credo non ci siano alternative in questo momento perché il movimento italiano ha bisogno dei giovani. La Serie C è la base. Tutto quello che la C fa in termini di formazione merita più rispetto di quello che non sempre è stato dato. Chi vuole avere un ruolo di guida del calcio italiano deve anche farsi carico dei vagoni collegati perché il calcio italiano è una sola filiera. Questo campionato ha dato giocatori come Baggio, Riva, Tardelli e lo stesso Zola. Vorrei che questa unità fosse trasmessa anche agli altri, spaccarsi non serve a nulla”.

Salary cap: “Vogliamo provare a mettere dentro un salary cap per mettere un controllo ai costi. Ci piacerebbe essere la prima Lega a rimettere un tetto alle spese. Oggi il problema più grande è la sostenibilità economica, vogliamo mettere a posto i conti economici delle società di Serie C”

Sulle seconde squadre: “Non abbiamo indicazioni di alcun genere. Ci sono società che stanno ragionando, si entra però solo se una società non ha i requisiti. Devo ringraziare i presidenti che le hanno accolte favorevolmente. L’unica riforma fatta dal calcio italiano l’ha fatta la C introducendo due seconde squadre. La domanda non è c’è un vantaggio o no per la Serie C ma c’è un vantaggio o no per il calcio italiano? I tifosi devono fare i tifosi, però un conto sono i tifosi e un conto sono le istituzioni. Se così non fosse non ci sarebbero le seconde squadre che tolgono spazio ad altre. A me il dibattito fa sorridere perché in Spagna esistono da tanto tempo e sono parte integrante, 20 della squadra campione d’Europa vengono dalle seconde squadre e 15 no hanno giocato più di 50 partite. È stata una disponibilità che la C ha dato a tutto il calcio italiano”.

Sul tema stadi: “È il problema principale che abbiamo, senza impianti si fa fatica a fare calcio. Nei pochi casi in cui si è riusciti a farlo il merito è stato delle amministrazioni comunali ma se devi fare i conti con amministrazioni che non funzionano, penso ad alcune che sono state commissariate, è impossibile pensare di poter costruire un nuovo impianto”.

Marani conclude: “Al 4 novembre arriviamo compatti con un presidente eletto e un atteggiamento sereno. Sarà un confronto duro ma ci arriviamo con serenità, non siamo mai stati quelli che hanno fatto crociate contro qualcosa. Non mettiamo steccati, non chiudiamo a ogni tipo di riflessione, vogliamo capire qual è l’idea che muove questa riforma. Abbiamo gli onori e gli oneri di essere la parte trainante del calcio italiano, non dobbiamo essere sempre la vittima sacrificale. Vogliamo riconosciuto il ruolo di formazione di questa lega, anche in previsione 4 novembre vogliamo che le nostre funzioni vengano rispettate. Trovo ingiusto che se oggi una squadra di B non ha i requisiti per essere iscritta venga sostituita da una di B mentre se una di D non ha i requisiti viene sostituita con una C. È una forte ingiustizia che c’è nel sistema, va contro i principi dello sport. La Lega Pro ha diritto ad avere 4 promozioni”.


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