Guarino a "RBN": "Con la Juve c'era l'intenzione di dare spinta al calcio femminile, il primo anno è stato il più difficile. Un ritorno alla Juve? Non escludo nulla"
Intervenuta a "Radio Bianconera" nel corso di "Rassegna Stramba", programma condotto dal nostro direttore, Claudio Zuliani, Rita Guarino, ex tecnico della Juventus Women, ha toccato diversi temi, riguardanti anche il periodo trascorso in bianconero: "Sapevo che l'ingresso di un grande club avrebbe favorito l'ingresso del calcio femminile. Con la Juventus c'era lungimiranza per dare spinta al movimento calcistico femminile. Ho capito sin da subito che era un gran progetto. Quando siamo partite non c'era nulla. Il progetto è partito nel 2015 con la squadra U12, poi nasce l'idea della creazione della Prima Squadra. Io arrivavo da nove anni di Nazionale U17, quindi non è stato difficile introdurre giocatrici di qualsivoglia spessore. Sicuramente un brand come la Juventus crea appeal, ma non è stato facile convincerle della bontà del progetto. Venivamo da tanti all'ombra del calcio maschile, però non c'è voluto molto tempo. Un brand internazionale come la Juventus ha dato grande credibilità al movimento e ha spinto gli altri club a investire nel femminile.
Il primo anno è stato l'anno più difficile, perché presentava tantissime incognite. Quando cominci un progetto, metti insieme le persone che ritieni più valide, ma non è detto che poi queste funzionino. Posso dire che il primo scudetto vinto è stato trascinante rispetto agli altri trofei. Dal 2019 a oggi il livello competitivo delle squadre è cresciuto molto, ma il livello di visibilità non si è ancora sviluppato del tutto soprattutto in ambito europeo. Il giorno in cui abbiamo giocato all'Allianz Stadium davanti a 39.000 persone è stato indimenticabile. Auguro che questi numeri possano essere superati per Juventus-Roma, che si giocherà sempre domenica all'Allianz Stadium.
Gli investimenti nel calcio femminile? Probabilmente non si è ancora capita l'importanza di investire nel femminile. Se guardiamo agli USA, siamo ancora un po' indietro. La maggior parte delle persone ignora l'esistenza del calcio femminile. Bisogna trovare delle soluzioni per rendere appetibile il calcio femminile. Una delle aree in cui si è lavorato meno è il settore commerciale. I grandi eventi avvicinano le persone a conoscere uno sport. Bisogna essere bravi a creare uno spettacolo nello spettacolo. Ci dev'essere un coinvolgimento esterno al campo, fermo restando che in campo bisogna dare eguale spettacolo magari anche con le vittorie.
Bel gioco o risultati? "Il tifoso ha delle pretese. Nel suo ideale gioco e vittoria vanno di pari passo, ma, a volte, non è possibile farlo. Esistono tanti fattori che determinano il risultato di una partita. Il calcio è un gioco troppo complesso di variabili, che è impossibile determinarlo. Poi è chiaro che il tifoso, che spende soldi anche per fare le trasferte, pretenda tutto insieme.
Bonansea e Girelli? La Bonansea e la Girelli sono due giocatrici diverse. Barbara è molto duttile: ha giocato in diverse posizioni e con grandi risultati. Cristiana continua, nonostante la sua lunga carriera, continua ad avere un senso del goal incredibile. Non appena le si dà l'opportunità in area, lei diventa molto pericolosa. Nella nidiata della '99, sono le ragazze che abbiamo selezionate subito. Sono due punti fermi non solo della Juventus, ma anche della Nazionale. Sono giocatrici dalla grande affidabilità.
Juve da scudetto? Mister Canzi è un allenatore pragmatico e credo che, insieme a questo gruppo, lotterà per vincere il tricolore. Lui ha dovuto registrare le sue idee iniziali. All'inizio la Juve era un po' spregiudicata e questo atteggiamento lasciava libere alcune zone di campo. Tuttavia è riuscito a trovare delle contromisure e oggi le ragazze hanno trovato un equilibrio, che le danno l'opportunità di essere feroci in avanti e di organizzarsi difensivamente parlando.
La Champions League? "A distanza di anni è cambiata la formula della Champions League. Si è capita l'importanza dei gironi. Quello che che deve cambiare è la formula dei preliminari. In questi anni la Juventus e la Roma stanno dimostrando di poter giocare a quei livelli e stanno dimostrando di poter stare tra le prime otto d'Europa. Io credo che i club italiani siano in grado di giocarsela in Europa.
Un mio ritorno alla Juve? Sono una persona che non si preclude nulla. Non escludo nulla. L'affetto della Juve c'è, sono stati quattro anni meravigliosi. Per cui mai dire mai".