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Yildiz dice Scudetto. Se sei la Juve non puoi puntare solo il quarto posto

di Andrea Losapio

La Juventus si è scoperta con le parole di Kenan Yildiz che per una volta ha tirato in ballo la parolina magica. "Scudetto". Per altri potrebbe essere un esagerare nel puntare gli obiettivi, ma d'altro canto ci sono quasi venti Scudetti fra i primi della classe e l'Inter arrivata alle due stelle. Più di trenta fra il Napoli primo in classifica. Quando sei in bianconero non è giusto abbassare le aspettative, credere che "vincere non sia l'unica cosa che conta". La realtà è che la qualificazione alla Champions League ha inquinato le acque, una volta quando arrivavi quarto chiedevi lo scalpo dell'allenatore a gran voce, perché è evidente che storicamente quella non sia la tua posizione. Ora basta arrivare quarto per sperare nel vincere la Coppa dei Campioni dell'anno prossimo, svalutando quello che di fatto è stato il campionato.

O forse addirittura apprezzandolo. Il 4-4 di Inter-Juventus è la dimostrazione che ci sono due squadre divertenti, forti, che possono andare più veloce el solito. Più i nerazzurri, che hanno avuto 4-5 occasioni sul 4-2 per chiudere il conto, ma alla fine non è importante essere i migliori per vincere gli Scudetti, le Coppe. Chiedere a Conte nel 2011-12 quando alzò il trofeo da sfavorito, quando pochi mesi prima Delneri era arrivato settimo. Conta il manico? La società? I giocatori? È chiaramente un aggiungersi di fattori, con il club che deve essere chiaro e ben organizzato, non lasciato a se stesso, l'allenatore deve trovare la quadratura, i calciatori di livello, altrimenti non si va (quasi) da nessuna parte.

La prima prova di maturità è andata discretamente. Perché hai giocato a San Siro e non in casa (come il Napoli) e arrivavi dalla partita peggiore del tuo inizio contro lo Stoccarda. Ora il grande problema è quello di potere puntare allo Scudetto, alla Champions, alla qualificazione in Champions League, oppure alla Coppa Italia. Dopo avere speso tantissimo, essendo la Juventus, sembrerebbe chiaro che non può bastare il quarto posto per essere davvero contento. Così come la vittoria della Coppa Italia, che sembrerebbe un altro remake alla Massimiliano Allegri dell'ultima stagione. 

Si vedrà, insomma. L'importante è recuperare Yildiz - occhio ai falsi positivi - e soprattutto un Vlahovic che è in scadenza al 30 giugno 2026 e per il rinnovo i problemi ci sono, pur se non troppo sottolineati. La sensazione di avere un altro caso Chiesa in evoluzione c'è e non è per niente da escludere. 


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