Toccare il fondo contro il Pafos e (forse) risorgere. Il mercato di gennaio? Forse tocca solo sperare nell'evitare un altro anno zero
Contro il Pafos c'è stato uno scatto. D'orgoglio, forse pure tecnico. Dopo i fischi che avevano subissato una Juventus a tratti indecente, ecco che qualcosa sembra sia cambiato. Contro il Bologna si sono visti sprazzi di una Juve che può essere all'altezza delle aspettative, sempre che si possa non vedere più Yildiz falso nove, ma anche un modulo che ora ha la necessità di essere credibile. Come Koopmeiners, del resto, che dopo l'esilio difensivo durato qualche settimana si è ributtato con qualche certezza in più. Con la voglia di cambiare quella che è stata la sua storia in casa bianconera. Sarà un falso positivo oppure un risorgere? Lo si vedrà con le prossime settimane.
A gennaio c'è il mercato. Forse il più inutile per la Juventus che, in due stagioni, ha cambiato tutto per non cambiare posizione in classifica. Forse solo peggiorando, ecco. Ora però, a meno di inserire giocatori di altissimo livello, forse muovere le pedine può anche non avere senso. Sì, Belghali piace rispetto a un Joao Mario bocciato su tutta la linea, ma sono movimenti minori. Serve il miglior Bremer, ritrovare Cambiaso di alto livello (bene Cabal, a proposito), sperare che Openda e David possano sbocciare. Un anno fa Kolo Muani era una necessità numerica, quest'anno non ci sono problemi... Se non quelli di migliorare le prestazioni di tutti, Zhegrova compreso.
Ecco, la Juventus deve evitare un ennesimo anno zero. Trovare delle certezze - che ovviamente non può essere rappresentata dal solo lungodegente Bremer - e imperniare uno zoccolo duro su quello. Come la BBC dei tempi, oppure il centrocampo dei primi anni, con calciatori che non sarebbero stati cambiati tanto facilmente. Bisogna fermarsi e riflettere, sperando di avere trovato almeno due o tre giocatori fondamentali per quello che sarà un prossimo zoccolo duro su cui concentrarsi.