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Thiago Motta ha una staffetta impensabile all'inizio dell'estate. Alle volte chi rimane per mancanza di alternative si prende il posto da titolare

di Andrea Losapio

Quella di questa sera sarà una partita importante per Timothy Weah. Perché ritorna da avversario dove è cresciuto, ha vinto una Ligue 1, di fatto si è guadagnato la Juventus. All'inizio non sono state tutte rose e fiori perché, di fatto, non è mai stato impiegato nel suo ruolo. Quale sarebbe? Ne ha diversi: seconda punta, prima punta - seppur non come il padre, decisamente più atipico - o esterno d'attacco. Come ripiego poteva esserci anche il terzino bloccato in una difesa a quattro. Invece è stato utilizzato sempre a tutta fascia, adattandosi alla bell'e meglio. E, soprattutto, venendo utilizzato sempre come seconda scelta, spesso preferendo Cambiaso. Oppure McKennie.

Weah è rimasto alla Juventus per mancanza d'alternative. Perché non sono arrivato offerte importanti, nonostante un buon curriculum. Alla fine tutti si ricordano la stagione precedente e la sua era stata non buona. Invece questo inizio di campionato ha dimostrato che alle volte basta avere un minimo di fiducia nelle capacità dei giocatori per farli sbocciare. I gol finora sono stati decisivi in un momento di difficoltà, soprattutto difensiva, avendo evitato almeno la sconfitta con il Parma, mentre quella con l'Inter ha avuto una storia diversa.

Ora Motta può iniziare con Weah e poi sostituirlo con Yildiz, almeno finché il turco avrà la totale fiducia dei propri mezzi per giocare novanta minuti da protagonista. Non deve sorprendere, nello step di crescita, che serva qualche tempo in più per prendersi sulle spalle una squadra come la Juventus, una delle big a livello europeo. Dunque Yildiz avrà tempo per crescere e magari anche sbagliare, finché ci sarà un Weah così.


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