.

Moby Dick - La Juve prepara il grande colpo a parametro zero....

di Alvise Cagnazzo
Foto

La Juventus di Antonio Conte, questo è certo, non ha reso monotone le domeniche di un campionato finalmente riappropriatosi di una Signora per anni emarginata dal valzer dei primi posti anche a causa della tragicomica vicenda di “calciopoli”. Per i bianconeri questa volta non è stato facile riconquistare la vetta della classifica dopo lo “scippo”, temporaneo, ad opera dell’Udinese e del Milan. Complice l’assenza di Pirlo, tenuto a bagnomaria per la sfida contro la Roma, e l’intermittente genialità di Marchisio e Vucinic, sempre più somigliante a Nanni Moretti per taglio di capelli, barba a coprire il viso e ad imbronciare uno sguardo teso nel vuoto, le difficoltà emerse nel corso della sfida contro il Cesena risultano per lo più addebitabili all’afasia del tridente bianconero, poggiato sulle spalle mai così fragili di Matri, sostituito per disperazione dal redivivo Del Piero nella seconda metà della gara. Senza Andrea Pirlo ad offrire imprevedibilità alla manovra, l’allegra brigata scritturata da Conte per l’occasione ha se non altro avuto il merito di impossessarsi, materialmente e con sprezzo dei parametri partoriti da Gaber sul concetto della partecipazione, dell’intera porzione di campo avversaria.

Ostentando un possesso palla ai limiti del grottesco, sino a costringere il Cesena ad una lenta agonia. Costruita intorno alle parate di Antonioli, ingiustamente espulso per fallo da ultimo uomo sull'ex avvelenati Giaccherini, ed all’intelligenza tattica dello svizzero Von Bergen, valido mestierante capace di frapporsi al tridente offensivo bianconero per oltre un’ora di gioco. La pressione bianconera, costante sin dalle prime battute della partita, ha così spezzato in due la formazione cesenate, con i quattro attaccanti ruotati nel corso della partita, ovvero Mutu, Bogdani, Malonga ed Eder, distanti oltre quaranta metri dalla linea dei centrocampisti. A loro volta costretti a rinculare in difesa, nel tentativo di sedare le discese sulla fascia destra di “Forrest Gump” Lichtsteiner e di Chiellini sulla corsia mancina. La sesta rete in campionato di Marchisio ha così riassestato i vertici di un terzetto composto dalla Juventus, solitaria in testa a corredo di ben tredici risultati utili consecutivi, con Milan ed Udinese distanziate di due lunghezze.

La crescita esponenziale del cileno Vidal e la rimodulazione del 4-2-4 in un più concreto ed offensivo 4-3-3 paiono inoltre suggerire la necessità di rintracciare, già a partire dalla prossima sessione del mercato, quei giocatori indispensabili per alimentare il progetto tecnico varato da Antonio Conte. In attesa di concretizzare l’acquisto di Montolivo, in scadenza di contratto con la Fiorentina nel giugno del 2012, le attenzioni della Juventus sarebbero rivolte a Daniele De Rossi, anch’egli prossimo a svincolarsi a parametro zero e ad abbandonare la Roma dopo oltre quindici anni di militanza fra settore giovanile e prima squadra. L’intenzione della società di Corso Galileo Ferraris sarebbe infatti quella di anticipare la concorrenza del Milan, da tempo interessato al giocatore, e del Real Madrid facendo leva sulla ritrosia del giocatore ad abbandonare l’Italia, complici situazioni personali legate alla propria situazione familiare.

La certezza di un posto da titolare, la possibilità di non aumentare il proprio palmares sportivo e la vicinanza a compagni di Nazionale come Buffon, Marchisio, Chiellini e Pirlo, con il quale costituirebbe una cerniera di centrocampo fra le migliori d’Europa, avrebbero di fatto convinto il giocatore a vagliare le offerte della Juventus. In un terzetto di centrocampo tutto italiano, composto da De Rossi, Pirlo e Marchisio, con Vidal ed uno fra Naiggolan e Montolivo ad infoltire una rosa bisognosa di petali per competere su piu’ fronti, le maggiori possibilità di scelta consentirebbero a Conte di gestire al meglio le risorse a disposizione. Ridisegnando, di fatto, le priorità tattiche di un organico al momento ricco di esuberi sulle corsie laterali e povero di alternative nel reparto nevralgico. Vero Krasic…

 


CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Collabora con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.

 


SEGUI ALVISE CAGNAZZO SU TWITTER
"ANTONIO CONTE, L'ULTIMO GLADIATORE". COMPRA IL LIBRO DI ALVISE CAGNAZZO E STEFANO DISCRETI
Altre notizie
Venerdì 25 luglio
PUBBLICITÀ