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Marchisio, un'assenza da non sottovalutare: con lui la Juve non ha mai perso. Pogba tolto dal mercato? Nì. Fari puntati su Zielinski

di Ivan Cardia
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Quando si parla di mercato, è raro parlare di Claudio Marchisio: perché, nonostante piaccia a mezza Europa, il Principino è la vera certezza della Juventus degli anni '10, forse anche più di Gianluigi Buffon e Giorgio Chiellini. Una presenza che ormai i tifosi bianconeri danno per scontata, eccezionale sia nel recuperare palloni che nel costruire gioco, perfetto negli inserimenti, decisivo anche quando non segna: in una stagione iniziata sin da subito con qualche patema fisico, Marchisio è infatti a zero gol segnati. E purtroppo finirà così. Ma, quando c'è stato Marchisio, la Juventus non ha (quasi) mai perso: nessuna sconfitta, nonostante qualcuna ne sia arrivata, con il numero 8 in campo in Serie A. Una sola in stagione, contro il Siviglia in Champions League. Numeri chiari, che chiariscono l'importanza nella rosa di Allegri del centrocampista più completo del panorama calcistico italiano. La cui assenza fa pensare ai possibili sostituti, ma forse sarebbe il caso di fermarsi un attimo e ringraziare. Per la grazia ricevuta nell'avere in squadra un giocatore del genere, l'unica vera conseguenza positiva per la Juventus del terremoto di Calciopoli. E dopo aver ringraziato, arriva il momento di valutare quanto possa pesare questa assenza: Marchisio tornerà infatti a stagione 2016/2017 già iniziata. La speranza, non dovuta a bollettini medici ma all'esperienza relativa a questo tipo di infortuni, è che possa rientrare per inizio ottobre, il peggior scenario prevede qualche mese in più. Comunque vada, per vederlo in discreta forma, detto che per lui la condizione (e la supremazia, verrebbe da dire) fisica è fondamentale, bisognerà aspettare quasi sicuramente novembre inoltrato, se tutto va bene. Una defezione che peserà tantissimo, lo si dica incidentalmente, sulla Nazionale agli Europei, priva di uno dei due centrocampisti di classe internazionale e con l'altro (Verratti) a mezzo servizio, ma altrettanto sulla Juve. Non quella di questa stagione, chiamata a uno sprint finale per uno Scudetto ormai in cascina (le malelingue direbbero che per il Napoli era forse meglio giocare sempre dopo la Juve) anche in nome del proprio simbolo, ma di quella che verrà.

L'infortunio di Marchisio cambia infatti nettamente le carte in tavola per Allegri (il rinnovo arriva, ma non ci dilunghiamo per non essere ripetitivi) e soprattutto per la coppia Marotta-Paratici: non a caso, l'ad ha tolto Paul Pogba dal mercato, almeno a parole, quasi subito. Una Juve già priva della propria colonna fondamentale e che si liberi anche del proprio giocatore più talentuoso sarebbe infatti una Juve più debole, senza troppi giri di parole. Al contrario, emerge adesso la necessità di un rinforzo a centrocampo, perché Hernanes, pur rivalutato negli ultimi tempi, non diventerà mai una prima scelta: Ilkay Gundogan resta il nome più chiacchierato, da vedere se il più credibile. Dovessimo puntare due centesimi, uno andrebbe sul centrocampista del Borussia Dortmund, anche perché in giro per l'Europa c'è poco di meglio a quel costo. A Yayà Toure è quasi inutile pensare, anche perché la carta anagrafica sconsiglia un'operazione del genere; André Gomes piace tanto ma costa ancora di più: ci sono Real Madrid e Manchester United, contenderlo a giganti del genere sarebbe la dimostrazione che la Juve è nel giro delle grandi d'Europa anche dal punto di vista economico. E qui si torna al tasto dolente Pogba: arrivasse un'offerta da 100 milioni di euro, rifiutarla sarebbe quasi impossibile e basterebbe guardare il bilancio per capirlo. L'infortunio di Marchisio in tal senso complica le cose e di parecchio, ma a dispetto delle parole di Marotta l'idea di un francese destinato a salutare Torino resta d'attualità. A quel punto, però, dei nomi succitati ne servirebbero due, magari allargando il ventaglio delle alternative: N'Golo Kanté, Renato Sanches, attenzione a un ritorno di fiamma per Lucas Biglia. E attenzione anche a Piotr Zielinski: è esploso all'Empoli, costa tanto perché l'Udinese è bottega cara e piace al Liverpool, ma i Reds non parteciperanno alla prossima Champions League, a differenza della Juventus. L'altro centesimo dei due di cui sopra, in sostanza, andrebbe sul polacco. Chiusura sul leit-motiv che avremmo voluto non trattare per non risultare ripetitivi: Edinson Cavani, sempre lui. È davvero un obiettivo concreto della Juventus o lo specchietto per le allodole di Marotta in vista di altre operazioni, magari più fattibili a livello economico? Delle due l'una, punteremmo sulla seconda. Se poi l'uruguaiano dovesse davvero arrivare, i tifosi juventini saranno ben contenti della scommessa sbagliata.


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