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Lo scouting che funziona: i retroscena e i segreti dietro l'arrivo di Matias Soulé alla Juventus. Un torneo in Algarve, le origini di Ancona e circa 100mila euro per la gemma argentina

di Marco Conterio

A febbraio 2019 alcuni dei più talentuosi giovani d'Argentina giocano un torneo amiochevole nel sud del Portogallo, in Algarve, organizzato dalle Federazione olandese. Un'occasione ghiotta per le società organizzate nello scouting come la Juventus per essere presenti e per visionare alcuni dei migliori prospetti d'Europa e non solo. Quando Matteo Tognozzi, riferimento degli osservatori bianconeri, parte per il Portogallo, sul taccuino ha già segnato il nome di Matias Soulé che ha già visto con la classe dei 2003 del Velez Sarsfield. Solo che era sotto l'età in cui avrebbe potuto venir avvicinato e tesserato da un club internazionale, così, incrociando le dita e rispettando l'iter, è partito per il sud del paese lusitano. Quel che ha fatto Soulé, al primo torneo della vita con l'Argentina Under 16, da esterno destro d'attacco nelle tre gare giocate contro Portogallo, Olanda e Germania, conquistano tutti. Di quell'Albiceleste, a oggi, sono diventate piccole star lui e Maximiliano Perrone, ora passato al Manchester City, ma quell'esterno destro, capello lungo, fisico gracile, conquistò tutti.

La mossa con la FIFA e un costo irrisorio per Soulé

La Juventus riuscì poi, nell'ottobre del 2019, con una mossa alla FIFA, a tesserare il sedicenne di Cordoba. Soulé aveva detto no al primo contratto da professionista con il Velez Sarsfield e allora la Vecchia Signora fu abile a tesserarlo, sfruttando anche il doppio passaporto. La madre, con origini italiane (di Ancona) è stata la chiave per la Juventus per poter arrivare a Soulé, pagandolo 120mila euro tra parametro FIFA e costi accessori. Una vera e propria operazione di scouting, condivisa poi dopo i primi report da tutto il comparto e ora uno dei grandi fiori all'occhiello di un reparto nel quale, per il futuro, la Juventus dovrebbe puntare maggiormente.

La Juventus punti sullo scouting

Lo dimostra il rendimento di Leandro Paredes, lo dimostra il ritorno di Paul Pogba, lo dimostrano in passato acquisti sbagliati come quello di Aaron Ramsey oppure ingaggi pesanti che non permettono di cederli facilmente come Alex Sandro o Daniele Rugani. La Juventus creda nel suo scouting perché come vale per Matias Soulé, al primo di una lunga serie di gol nell'ultima contro la Sampdoria, vale anche per Samuel Iling jr, varrà per Dean Huijsen e non solo. Capitali a basso prezzo, potenziali incredibili a livello tecnico e risorse economiche. Plusvalenze dorate.


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