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La sentenza sul -15 è davvero inattaccabile? Il vizio di forma che potrebbe ribaltare le decisioni sulla Juventus. Intanto c'è il paradosso dei nostri tempi: conta più la gara contro la Salernitana o le ultime sulle inchieste?

di Marco Conterio

Il grande paradosso di questi tempi è che lo sguardo del tifoso, del curioso, dell'avversario, del passante, è più verso gli uffici, verso i notiziari, verso le sale dei bottoni che verso il campo. Le tregende sul campo della Juventus di Massimiliano Allegri non hanno certo contribuito negli ultimi tempi a spostare il mirino e a far battere i cuori dei sostenitori bianconeri, ma l'interrogativo, al quale chiunque di voi che legge può rispondere è uno: in questi giorni disgraziati di cronache calcistiche ed extracalcistiche italiane, balza più all'occhio e desta più interesse la formazione bianconera contro la Salernitana o quel che emerge dalle carte delle inchieste e dai tribunali? La risposta sembra scontata, la domanda è retorica. Perché pur al netto dell'amore spassionato che si possa avere per i propri colori e per lo sport del cuore, purtroppo sono giorni infiniti. Dove tribunali, penalizzazioni, spettri pesanti che aleggiano per adesso solo sulla Juventus si fanno sentire a gran voce e oscurano ogni altro sentimento.

Meno quindici: c'è margine per ridurlo? Il nodo dell'Articolo 4 e della lealtà.
In fondo a meno quindici, la Juventus veleggia in una fascia di classifica che lascia poco spazio alle emozioni ma solo attesa per i verdetti. La Juventus è stata accusata, di fatto, di aver infranto la norma sulla lealtà sportiva ma nel ricorso il pool legale bianconero sembra aver fatto proprio leva su alcuni vizi di forma e falle della sentenza dela Giustizia Sportiva. Perché il Procuratore Chinè ha richiamato l'Articolo 4, collegato all'Articolo 8, nel comma 2 che definisce le sanzioni sull'infrazione dei doveri di lealtà, corettezza e probità. Chiné l'ha richiamato nella requisitoria che ha portato ai 15 punti di penalizzazione in campionato ma nel deferimento dell'aprile 2022 (ne dà conto anche un articolo ben dettagliato a riguardo Tag24) "non è stato contestato l’articolo 4, ma solo l’articolo 31 comma 1 (quello sugli illeciti amministrativi come le plusvalenze) che prevede come sanzioni l’ammenda con diffida (infatti, si parla di violazioni che non abbiano inciso sull’iscrizione al campionato, trattate nel comma 2) e l’articolo 6 (comma 1 e 2) sulla responsabilità diretta e oggettiva del club sull’operato dei suoi rappresentanti e dirigenti". In soldoni: di fatto per il pool legale di Juventus, si contesta un ilecito non presente nel deferimento dell'aprile 22, dunque con una contestazione differente da quella del processo in corso visto che, come dibattuto in sede di controreplica in Corte d'Appello FIGC, "non si possono integrare due illeciti rispetto allo stesso fatto".

Intanto... Si gioca. Per cosa?
Intanto, si gioca. Di fatto, come ultimo capitolo della lista, nonostante il campo sia sempre la sublimazione di tutto quel che lo circonda. Senza Paul Pogba, ancora una volta, che non rescinderà con la Juventus (il club ha negato fermamente l'ipotesi emersa in Inghilterra) e pure senza Leandro Paredes. Senza Leonardo Bonucci, con Di Maria che non ha finora certo brillato al fianco di Kean, con una formazione che potrebbe fare qualcosa se consideriamo i singoli ma... Cosa? Fin quando le sentenze non arriveranno, ha ragione Massimiliano Allegri: sono scontri salvezza, perché c'è pure la scure dell'inchiesta sulla manovra stipendi e tutto quel che ne conseguirà a pendere sulla testa bianconera. Certo è che per i tifosi, per i curiosi, per i passanti e per gli appassionati, ma pure per i rivali, non è certo un bel periodo. Quello dove nel calcio contan più le inchieste che il calcio, e poi non c'è da stupirsi se l'amore s'affievolisce e in troppi s'allontanano.


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