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LA LANTERNA VERDE - C’è chi sale (Yildiz) e chi scende (Vlahovic)

di Fabrizio Ponciroli

Il calcio è fatto di attimi. C’è chi sa sfruttare il momento e chi, invece, si smarrisce. La Juventus, bella e rigogliosa, vista all’esordio in Champions League ha saputo cogliere l’attimo. In particolare, si è fatto trovare pronto Yildiz. Il predestinato con la 10 sulle spalle si è presentato con un gol da cineteca. I paragoni con Del Piero si sprecano… Il giovane turco non teme niente e nessuno. Ha una forte personalità e, soprattutto, sceglie i momenti giusti. Per entrare nel cuore dei tifosi non basta impegnarsi al massimo, bisogna saper essere decisivi quando la palla scotta. Yildiz, da questo punto di vista, mi pare che abbia capito come gira il mondo (del calcio). Un gol simile ti rende un supereroe agli occhi del tifoso. Un gol così ti lancia nella stratosfera in quanto a popolarità. Certo, non basta una rete, seppur meravigliosa, per godere di gratitudine eterna ma, diciamo così, è un primo passo verso la gloria. Questa nuova Champions League potrebbe davvero consacrare il giovane fenomeno bianconero, uno che sembra esaltarsi quando il contesto è di quelli speciali…
Se Yildiz ha le spalle doloranti per le tante pacche ricevute per la bellissima prova con il PSV, Vlahovic ha ancor più motivi per interrogarsi sul suo ruolo nel mondo Juventus. Il serbo continua ad alternare giornate in cui mostra tutto il suo potenziale ad altre in cui sembra un pesce fuor d’acqua. Thiago Motta, come è normale che sia, continua a sostenerlo, dichiarando che i gol arriveranno. Tuttavia, Vlahovic è un bel mistero. La sensazione è che, in campo, viva troppo il peso della partita. Se non trova la via del gol, si agita e si innervosisce. Perde concentrazione e va completamente fuori giri. Senza il gol, si smarrisce… Onestamente, si tratta di un limite che spaventa, soprattutto perché è lui il centravanti titolare di questa squadra. Questa è la sua quarta stagione in bianconero (tre e mezzo, ad essere precisi, visto che è sbarcato a Torino nel gennaio del 2020). Ormai dovrebbe aver capito che, alla Juventus, devi saper gestire mille fattori e fare gol, a tutti i costi. Se il gol non arriva, devi riuscire a farti apprezzare per altro… Vlahovic, se non segna, non si nota, se non per gli errori che commette. L’impegno è lodevole ma i risultati scarni. C’è chi continua a ribadire che è il più pagato della Serie A, quasi a voler enfatizzare lo sbaglio fatto dal club quando l’ha acquistato dalla Fiorentina (a peso d’oro). I dettagli, caro Dusan… Devi saper cogliere l’attimo, non c’è altra via per zittire chi pensa che tu sia sopravvalutato…


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