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L'IMBOSCATA - Un appello al Sindaco Nardella. Come le spara Aurelio. Lui e Sarri hanno una strategia precisa. Il caso Pecoraro e "i biglietti da mille" (di Marotta). L'esilarante scambio Juve-Real. Ecco il vero scoop...

di Andrea Bosco

CARO SINDACO NARDELLA....

 

Ho conosciuto tempo fa a casa di un amico a Milano il sindaco di Firenze, Nardella. Persona colta, di piacevole dialettica. Mi è sembrato un politico equilibrato. 

Mi rivolgo quindi a lui, dopo l'ennesimo vergognoso episodio di violenza esplicita. Di mancanza di pietas. Di lurida interpretazione del tifo. In attesa di Fiorentina – Juventus, Firenze è stata tappezzata di adesivi con la scritta “ -39: nessun rispetto“ .

La cosa si ripete ogni volta che la Juventus gioca a Firenze. La società Fiorentina risulta impotente e  

non va penalizzata per responsabilità che non ha .

Ma il Prefetto di Firenze non può risultare impotente. E' impossibile che simile gentaglia che striscioni e magliette di questo tipo ha portato in passato nella curva Fiesole, non sia nota , non sia conosciuta. E' impossibile che i “coristi “ non vengano individuati .

Se la Prefettura è indifferente tocca al sindaco Nardella dare un segnale forte. Gente del genere danneggia Firenze, danneggia la Fiorentina , danneggia il calcio italiano.

Quegli adesivi sono una infamia. Pari a quelli che ad opera dei tifosi della Lazio sfregiarono l'immagine di Anna Frank.

 La mala pianta del tifo drogato è presente purtroppo in ogni stadio e in ogni città.

 A Torino troppe volte, tifosi della Juventus hanno vilipeso le vittime di Superga: intollerabilmente.

Toccherebbe al governo. Già, toccherebbe. Il condizionale in questo caso è pleonastico.

Prenda una posizione risoluta, sindaco Nardella: lei lo può fare. 

Ogni persona perbene non potrà che apprezzare.

 

 COME LE “SPARA”, AURELIO

 

Diciamo le cose stanno: il gatto e la volpe partenopei fanno a turno. Una volta Sarri, la volta dopo De Laurentiis: sono per dirla con Bennato “in società“ . Ma di loro “ti puoi fidar?“.

Strategia neppure fastidiosa: solo stucchevole. Pensano i due, in questo modo, di  innervosire l'ambiente Juventus.

Ha risposto Marotta citando Schopenhauer. Rileggete (Schopenhauer) e scoprirete che Marotta non è stato tenero .

L'azzimato De Laurentiis, con le sue impeccabili giacche (Kiton?), con l'armamentario (camicia con bastoncini blu, cravatta tono su tono) Old England, con il taglio alla Mascagni e la barba rifinita da enne acca borbonico, ha parlato a lungo. Niente di nuovo. Ma su due  punti meglio chiarire.

 Il primo: dalla Var, finora, il Napoli ha avuto più favori che torti. Paventare possibili futuri errori dell'ermafrodito significa avere la coda di paglia  (a proposito di Var: letto Pochettino?).

Il secondo: De Laurentis (ancora una volta) piange per uno stadio che non ha, mentre la Juventus, avrebbe avuto il suo (Aurelio dixit)  “regalato“. De Laurentis dovrebbe prendersela con il sindaco della sua città. Anche lui un De, ma con la vocazione del Masaniello. Non così l'ex sindaco di Torino, Piero Fassino dalla sabauda concretezza. Favorire l'investimento ( Stadio, Museo, J Medical , J Center) della Juventus ha avuto il preciso scopo di favorire anche Torino. Strutture, eguale a indotto. 

De Laurentiis ha accusato la Juventus di avere “troppi amici“ sposando la tesi complottistica che dietro al ridicolo mercato invernale del Napoli ci sia stato Marotta. 

Quand'anche fosse accaduta (De Laurentiis non risulta sia mai stato tenero con i concorrenti cinematografici)  nel mondo degli affari la cosa è lecita. E praticata.  Ma è accaduta?

Non credo De Laurentiis davvero lo pensi. Ma lo dice: per  “scassare o'...”  Immaginate cosa.

Devo dire che i giocatori del Napoli si stanno comportando meglio (e con più rispetto) del loro allenatore e del loro presidente . .

Reputo che dopo le sue sparate, molti potenziali amici di De Laurentis si siano dissolti.  Verdi, tacciato di aver mancato alla parola data.  Politano, definito “una evitata spesa da 30 milioni“.  Carnevali indicato come un valletto di Marotta.  

Il vittimismo di De Laurentis conferma per quale motivo con scherno venga definito, De Lamentis .

 

PECORARO TIFA NAPOLI: MA VA ? 

 

 Ha fatto scalpore la rivelazione del Procuratore Federale, Giuseppe Pecoraro a Gigi Marzullo: “Tifo Napoli “ . 

A parte che era un segreto (chi altri se no?) di Pulcinella. A parte che all'avellinese Marzullo l'eventuale scudetto del Napoli (Marzullo tifa Milan) farebbe un baffo. A parte tutto questo: ma  interessa davvero per chi tifa Pecoraro? Dichiarazione solo inopportuna: il Procuratore Federale dovrebbe essere come la moglie di Cesare. Specie se maldestramente si avventura in richieste di prova televisiva che non gli competono. Specie se la prova televisiva riguarda la principale concorrente del Napoli.

Don Peppino: trattasi di abbiccì.

 Pecoraro deve andarsene non perché “tifa Napoli“. Deve andarsene perché ha presentato una falsa intercettazione. Perché è stato smentito persino dalla Procura di Torino. Perché - vera o falsa l'intercettazione – è stato così scorretto da non fornirne copia alla difesa di Andrea Agnelli.

Ma Pecoraro è ancora al suo posto. Il Palazzo non  ha avuto sussulti. Disattenti? No: sul vocabolario dovete cercare un altro plurale. 

 A certi livelli, chi sbaglia, dovrebbe avere la dignità di dimettersi.

Cito un grande scrittore che a Napoli dovrebbero conoscere: Giuseppe Marotta.

Un omonimo (meglio precisare per gli scalmanati di una notoria emittente radiofonica).

 In “A Milano non fa freddo“ ha scritto Marotta parole che dovrebbero far  fischiare le orecchie di qualcun. “La dignità e l'orgoglio (…) stanno scritti sui biglietti da mille“. 

Marotta scrisse i tre racconti dedicati a Milano nel 1949. Non erano le 1000 lire cantate dieci anni prima da Rabagliati, ma erano ancora una sommetta. 

 

MOSCHE COCCHIERE: BACI, BACI

 

Quanto alle mosche cocchiere che volteggiano sulla carrozza di De Laurentiis: da settimane stanno preparando il “clima“ in vista del big match. Il genio a Napoli ribolle: piroetta e tenta velleitarie scalate sui vetri. Baci, baci.

Un “vento“ generoso e solidale soffia sulle speranze del Napoli. Ronaldo è “interista“ e quindi   si augura la sconfitta della Juventus. Altri devono aver letto e mandato a memoria il celebre saggio del barone di Holbach sull “arte di strisciare ad uso dei cortigiani“ : attualissimo .

 Quanto al giovane Simeone ha certamente confidenza con il gol: meno con la storia. A Waterloo, Napoleone fu sconfitto dalla pioggia e dal fango. Era tornato dall'Elba vecchio e stanco: il suo fu  un tentativo disperato e sfortunato.

Mai, caro Cholito, vendere la pelle dell'orso prima di averlo scuoiato. Capita che il grizzly si incazzi e allora sono zebedei acidi. Ah: nonostante la sconfitta di Waterloo Napoleone è rimasto immenso nella storia. Il Duca di Wellington, il vincitore, un comprimario. Sognare è lecito, anzi obbligatorio per un calciatore. Ma con misura. Perché arrischi, svegliandoti, di trovarti con Freddy Krueger alle chiappe. 

Non ce n'è uno che non si auguri lo scudetto a Napoli. Vi siete mai chiesti il perché? Perché tutti hanno la coda di paglia. Un settimo titolo di fila della Juventus certificherebbe il fallimento del calcio italiano. Il fallimento di chi il calcio italiano ha governato. La Juventus è un alieno rispetto ai terrestri abbarbicati ai propri  improduttivi orticelli. Sono terrorizzati dall'idea di essere sommersi per la settima volta di fila dal ridicolo. E allora accendono ceri, fanno voti a questo o a quel santo, si attaccano a qualsiasi idiozia. Dybala non ha rinnovato l'affitto di casa? E' perché a giugno va al Barcellona.

 E se invece volesse solo cambiare dimora? Magari andare in collina a correre assieme a Nedved ? O magari ha fatto di conto. E ha scoperto che una mega-suite in albergo, servito e riverito gli viene a costare meno. O magari la casa ha semplicemente deciso di comprarsela e di fare un investimento.

Secondo Rai Sport, per Dybala, il Real avrebbe offerto come contropartita tecnica un terzino. Non fa neppure incazzare, solo ridere. Isco che se ne va da Madrid, visto che Hazard sembra in arrivo (ma Hazard e Dybala assieme sarebbero un rompicapo anche per Zeman) ecco, questo sarebbe uno scambio con qualche puntello. Isco è un pallino di Allegri. Non risulta lo sia Carvajal. 

 Sapete quale sarebbe il vero scoop? Chi i segugi delle tette al vento, delle  “corna “ fabbricate in redazione, degli scoop del menga dovrebbero tallonare ? Amici vicini e lontani. E magari cercare di capire per quale motivo improvvisamente con tanto di nomi e cognomi designati Lotito e Cairo abbiano deciso di mettersi d'accordo per la governance della Lega.

 

CAIRO&LOTITO:  CONTRO NATURA

 

Un binomio, Lotito-Cairo, contro natura. Come se Robin Hood facesse società con lo sceriffo di Nottingham per il controllo della foresta di Sherwood . Ecco,  scoprire cosa c'è sotto e per quale motivo i due si siano accordati con relative cordate al seguito in assenza di Malagò, in Corea del Sud : questo sarebbe uno scoop. Perché la cosa puzza di golpe da sinedrio.

 Ora, considerato che il Napoli è forte, ben allenato, convinto dei suoi mezzi, artefice finora, di un cammino esemplare, la Juventus ha una sola strada per portare in bacheca il settimo scudetto di fila: vincerle, da qui alla fine, tutte .

Sarà difficile, ma la Juventus è in grado di farlo. Soprattutto dovrà vincere all'Allianz senza se e senza ma. Possibilmente senza interventi del Var.

Rizzoli ci pensi: gara importante. La Var e il Var saranno all'altezza ? 

Finora è stato fatto tutto e il contrario di tutto. E io temo che neppure Rizzoli legga Schopenhauer . Porca paletta: Marotta, sì che lo legge. Però, dai: io l'ho rifilato a Tavecchio, prima.

 Prima che l'Ad della Juventus lo rifilasse a De Laurentiis .

 

DOTTOR BEPPE, CONOSCE DE SANCTIS?

 

Dottor Beppe, ci incontriamo e discutiamo degli influssi di Schopenhauer in Leopardi? La metafisica del primo, la poesia del secondo. Confesso,  mi piacerebbe. Prometto: non tenterei di “ scroccarle” una intervista .

 Ah: lo sa che Francesco De Sanctis scrisse uno dei suoi migliori saggi proprio su Schopenhauer e Leopardi?  Lo diciamo ai napoletani che De Sanctis era di Morra Irpina, in provincia di Avellino? 

Sul suo testo di Letteratura Italiana abbiamo studiato tutti. Beh, tutti è “temerario“: diciamo, quasi tutti.

 Fuori da ogni facezia, sarebbe bello potersi godere un campionato senza polemiche, senza veleni, fatto solo di calcio, di gol e spettacolo. Non è e non sarà così.

La Juve che ne infila sette al Sassuolo non è paragonabile alla “bellezza“ del Napoli. Perché il Sassuolo si è scansato. Perché la figlia di Carnevali lavora da due anni per la Juventus: per questo Politano non è stato ceduto al Napoli.

 

ALUCINACOES DO PORTUGAL

 

La Juventus è la Spectre e persino Costacurta è juventino. Alucinacoes do Portugal.  Il mantra del calcio italiano è rappresentato dall'invidia. L'invidia ha prodotto carte, carteggi e cartoni .

Ma l'altrui invidia ha anche prodotto - sul campo-  la reazione selvaggia della Juventus. E' una società in missione. Ogni anno più incazzata e determinata di prima. Volete che alzi il piede dall'acceleratore? Forse un modo c'è: fare giustizia.

 Presidente Malagò: fare giustizia. Rivedere le carte, mettere con le spalle al muro chi l'ha sfangata per l'amnesia e la pigrizia (nella migliore delle ipotesi) di un procuratore, restituire il maltolto. Altrimenti non finirà.

 La Var avrebbe dovuto far piazza pulita delle “ruberie“ di Madama  Invece fai di conto e scopri che (al netto di Cagliari), a “rubare“ sono stati - tecnologicamente - a man salva, altri. Se neppure con la Var funzionerà, la prossima stagione cosa farete? Per decreto federale con l'autografo di Pecoraro porrete un handicap di una decina punti alla Juventus, prima del colpo di pistola? Offrirete ad Agnelli una congrua cifra per non iscrivere la squadra al campionato?

Evitatevi la fatica. Se potrà Andrea Agnelli ne piazzerà dieci di fila. Ve lo meritate. O vi siete dimenticati che Agnelli - dopo averla inutilmente chiesa alla Federazione - attende giustizia dal Consiglio di Stato?

 

 L'INVIDIA? HA SCRITTO MORAVIA.....

 

La disperazione trabocca. E l'incubo è più gigantesco del sei assi di “Duel“. Per la bile: Malox. Per l'invidia: a Lourdes, evitate. Hanno pratiche più importanti da evadere. Magari  nell'ultima stanza scoperta nella Piramide di Cheope a Giza. Pare che i maghi del faraone, eccetera, eccetera. Provate: hai visto mai? 

 Ha scritto Albero Moravia:  “L'invidia è come una palla di gomma: più la spingi sotto e più torna a galla“.

Apprezzabile come nella scelta del  “materiale “, Moravia sia stato estremamente educato. 


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