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L'IMBOSCATA - Allegri, il gioco, i risultati e l'enigma panchina. La Juve gioca anche contro la stampa ostile. L'esposto contro l'Inter: c'è puzza di insabbiamento. Sacchi sa qualcosa? Verso un derby senza pronostico

di Andrea Bosco

di Andrea Bosco 

Si attende il derby. Partita che personalmente non “sento“. Boniperti l'avrebbe abolita. Per me è una partita normale, nella quale la Juventus quasi sempre parte con il favore del pronostico, ma che  non episodicamente  le ha riservato dolori. Non “sento“ questa gara perché ho sempre avuto una grande ammirazione per il Torino di Loik e Mazzola. Mi spiegò Giovanni Arpino  che Valentino Mazzola era un giocatore speciale:  uno “universale“.  Ho visto solo qualche filmato. Ma da quel poco che ho visto ebbene Arpino aveva ragione: Valentino sembra davvero speciale.  

Al Torino serve vincere per poter continuare a sperare nel sogno Europa. Ma anche alla Juve serve vincere per poter entrare in Champion's. Partita senza pronostici. Il Toro è squadra strana. Può fare la gara perfetta e vincere contro chiunque. Ma può anche sbracare se becca la giornata storta. La Juve è quella nota:  magari fa una prima frazione stellare, salvo annaspare nella seconda facendo sudare freddo i tifosi. Arbitrerà Maresca. Non resta che confidare nella direzione, non dico superlativa, ma almeno “decente“. Di questi tempi sarebbe già una gran cosa.

Ferve il dibattito su Allegri:  resterà o se ne andrà? Spetterà alla società. Che - detto tra noi - dovrà far meglio di quanto nelle ultime stagioni ha fatto. Garantire il bilancio è una gran cosa. E non è – ne riparlerò - da tutti . Ma non basta per una società di calcio . Tra mille critiche, Allegri il suo lo aveva fatto anche la scorsa stagione, prima della penalizzazione. Se lo farà  anche quest'anno, sarà una gran cosa. Bastante per garantirgli l'ultimo anno di contratto che comunque gli spetta? Difficile dirlo. Ma attenzione: non è detto  che cambiando, si vada poi a stare meglio. Certo, con Allegri il gioco non cambierà. Con altro allenatore il cambiamento, probabilmente,  ci sarebbe. Con quali risultati?  L'enigma è questo. 

C'è una stampa perennemente ostile nei confronti della Juventus. Ci sono difficoltà che nascono (anche)  dalle “voci“ di mercato. Che spesso sono solo  puttanate, ma che ormai anche le testate più prestigiose (che dovrebbero avere la “dignità“ di non abbassarsi al livello dei social)   “riprendono“. E quindi è un fiorire di ipotesi, seguendo un consolidato mantra: la Juve è in bolletta (non è così, ma questa ormai è la narrazione) e dovrà vendere per finanziarsi. E come mai potrà fare?  Ma vendendo i Vlahovic, i Chiesa, i Bremer, i Cambiaso, gli Yildiz, i Soulè, e gli Huijsen, ovviamente. Per quest'ultimo l'ossessione delle testate capitoline è arrivata  al parossismo. E quindi è un susseguirsi  di lusinghe,  di inviti, di ipotesi per il talento di proprietà Juventus. Fanno il loro mestiere? No: fanno “altro“.  Rilevo  che sarebbe da imbecilli vendere (tra qualche mese) ragazzi giovani e di prospettiva.  Ma di stronzate ( ultima Dragusin ) ne ho viste tante. Quindi il “ pericolo “, in realtà, esiste .   

L'esposto  di Jdentità Bianconera relativo all'Inter. Sento puzza di insabbiamento. Ma da garantista  faccio quello che in molti (quando si è trattato della Juventus) non hanno fatto . Fino a prova contraria, il bilancio dell'Inter è  corretto. Nel  caso, dovrà essere un tribunale a stabilire se  (eventualmente) non lo è stato.  Ma segnalo le parole di Arrigo Sacchi alla presentazione del suo ultimo libro. “Vincere facendo debiti, significa barare“. Domanda del cronista: “L'Inter sta barando?“. Risposta: “Sì“.  Sacchi è uno che non le risparmia. Ma per un giudizio tanto tranchant, evidentemente  l'Arrigo nazionale deve avere notizie di “sostanza“.  Vedremo come si evolverà la situazione. Soprattutto se si evolverà. Mai da uno del Palazzo, comprerei un'auto usata. 

Infine: visto Real Madrid- Manchester City. Match  bellissimo nonostante le minacce dell'Isis. Un  altro sport rispetto a quello,  modesto,  che va in scena in Italia. Con gol superlativi . Al punto da non saper scegliere tra quello di  Foden  e quello di Valverde . Una volta quei gol li facevano Del Piero e Pogba. Quando la Juventus era ancora la Juventus. Tanto, tantissimo  tempo fa . 


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