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IL SANTO DELLA DOMENICA - THIAGO MOTTA E L'ESAME DI MATURITA'. CI VORRA' TEMPO E UNA SQUADRA COMPLETA.

di Alessandro Santarelli

Dopo tanto vento freddo, godiamoci questa brezza tiepida che porta aria frizzante e diversa. Senza togliere meriti a chi ha regalato alla Juve un trofeo che ha rasserenato il cuore e il finale di stagione, è arrivato il momento di respirare a pieni polmoni la sensazione di novità e nuovo ciclo al quale Giuntoli e i suoi uomini stanno lavorando. Si riparte insomma, e questa volta speriamo che sia una partenza con un traguardo ben preciso. Senza troppe illusioni, senza fare voli pindarici, ma con tutto il diritto di sognare e immaginare una Juventus competitiva, divertente, affamata e perché no, vincente.

Si riparte da un allenatore fortemente voluto da Giuntoli, che si troverà di fronte al suo esame di maturità. Senza nulla togliere alle avventure con Spezia e Bologna, e la piccola parte con il Genoa, la Continassa è un’altra cosa. Sono diverse le attese, le pressioni, il blasone e la storia. E soprattutto, per quanto Thiago ne avrà legittimamente bisogno, è diverso il tempo. In che senso? Che alla Juve purtoppo il tempo spesso è il primo nemico di ogni allenatore. Il tifoso bianconero ha un dna diverso apprezza il bel gioco, l’aspetto tecnico e tattico, ma alla fine misura tutto con le vittorie. Un limite? No, legittime aspettative ben sapendo che quando si volta pagina e soprattutto filosofia, il tempo deve essere concesso e la pazienza non dovrà mancare

Motta si sta rilassando con la sua moto, un viaggio on the road per staccare e presentarsi carico, ma nel contempo studia con Giuntoli la squadra che verrà. Perché l’esame di maturità dovrà essere agevolato da giocatori in grado di permettere all’alunno di presentarsi davanti alla commissione con validi argomenti. Thiago, basta leggere la sua tesi di Coverciano, ma anche studiare la sua storia, è allenatore eclettico. Capace di adattarsi, di cambiare in base alla squadra e non legato al “ suo calcio “. Gioca con la difesa a 3, vedi Spezia, ma predilige quella a 4, ama giocatori poliedrici e non “ specializzati in una sola cosa”, chiede sacrifici e mette il “ noi” davanti al singolo. Qualcuno indica nel carattere il punto più spigoloso. Sono noti alcuni diverbi con i dirigenti del Bologna e con qualche  giocatori sia sotto le due torri che a Spezia. Non vuole interferenze esterne e cammina con la schiena sempre dritta. Anche qui, Torino è diversa, La Juventus è diversa ma siamo sicuri che al suo arrivo alla Continassa “ busserà alla porta” e non aprirà direttamente senza chiedere permesso.

Ci vorrà del tempo, e ritorniamo al concetto di cui sopra, per capire bene quale sarà il suo impatto, ma la fiducia e l’ottimismo non dovrà mancare. In una stagione che vedrà molti cambiamenti. Il signor Conte, alla fine si accaserà a Napoli, più che per convinzione per mancanza di offerte, ma avrà il solito dente avvelenato anche verso la Juve che non lo ha voluto. Il Milan come i bianconeri è di fronte ad un nuovo ciclo da aprire, le romane alle prese con poche certezze e molti dubbi, l’Atalanta vorrà provare l’impresa mentre dall’altra sponda di Milano, beh li si vive in un mondo a parte, dove la coltre di nebbia avvolge tutto e tutti anche se qualche spiffero ogni tanto salta fuori. State sereni, per il momento il mondo delle favole resterà in piedi. Ma anche qui, il tempo sarà il giudice unico e migliore..


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Venerdì 18 ottobre
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