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IL SANTO DELLA DOMENICA - STAVOLTA IL VAR AVEVA LE IMMAGINI...A CAGLIARI ARRIVANO TRE PUNTI PESANTISSIMI

di Alessandro Santarelli

Tiriamo tutti un sospiro di sollievo. Questa volta le immagini c’erano ed erano pure chiare. Come si faceva a non annullare il gol di Pellegrini? Il var fuziona. Evviva il var. Già, ma poi ci viene il dubbio: perché funziona quasi sempre in maniera unidirezionale? Ci hanno raccontato che nel contatto Bastoni Zakaria non si erano trovate fotogrammi chiari ( il tutto ovviamente poi smentito in pochissimo tempo) e sinceramente questo vale come una possente presa di giro per tutto il popolo juventino. A Cagliari abbiamo visto un’altra direzione arbitrale quantomeno discutibile. Non vogliamo entrare nelle polemiche, l’arbitro è da sempre l’alibi dei perdenti, ma oggettivamente dopo lo scempio di domenica scorsa anche stavolta qualcosa, anzi più di qualcosa, non ha funzionato.

La Juve tuttavia porta a casa tre punti pesantissimi in chiave quarto posto, in una gara spigolosa, iniziata male, con il gol di Joao Pedro, e che rischiava di incanalarsi in territori molto pericolosi dopo la rete annullata a Pellegrini. Stavolta gli uomini di Allegri non hanno perso la calma, e seppur non brillando, sono riusciti prima con De Ligt e poi con Vlahovic a completare la rimonta. Nel mezzo tante occasioni, e ancora diversi, troppi, errori in fase di finalizzazione. Ha convinto poco anche il ricorso iniziale al 442 “storto”, divenuto in corso d’opera 352. Non è un caso che Rabiot, in quella posizione, dopo la prestazione contro l’Inter sia tornato su livelli medio bassi, e che il centrocampo abbia sofferto la fisicità del Cagliari.

La vittoria è meritata, soprattutto per quanto visto nella ripresa, quando Vlahovic ha ricevuto qualche pallone migliore rispetto alla prima frazione di gioco. Dusan se innescato è micidiale, come ha dimostrato in occasione della rete del raddoppio. A larghi tratti, seppur manifestando una netta superiorità, la manovra della Juve è parsa poco fluida, con difficoltà nel servire il serbo. Lo spunto di Dybala ( uno dei pochi della sua gara) ha indirizzato una partita che la Juventus ha portato a casa puntellando il quarto posto.

Bello, significativo e struggente l’abbraccio tra Paulo e Dusan, cosi come significativa l’immagine che ha colto Dybala in panchina con lo sguardo perso nel vuoto immerso nei pensieri, come se in quel momento gli passasse davanti tutta a sua carriera in bianconero. E forse qualche amara riflessione sulla gestione del rinnovo. Tempo per tornare indietro non c’è, tempo per rimpiangere una storia che poteva e doveva finire meglio forse si…


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