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IL SANTO DELLA DOMENICA - LE PRESSIONI DIAMOLE A CHI LE MERITA. LA JUVE NON HA L'OBBLIGO DI VINCERE LO SCUDETTO AL CONTRARIO DI ALTRI..

di Alessandro Santarelli

La cosa più importante da fare era gettare delle basi solide sulle quali iniziare a costruire il futuro. L’architetto Giuntoli lo ha fatto, seguendo anche le indicazioni arrivate dal capo cantiere. Spendere cercando di provare a raccogliere qualcosa anche nell’immediato. E cosi la Juve ha cambiato volto, ha messo su fondamenta sulle quali edificare il palazzo, con l’idea però di essere competitiva da subito. Perché provare a vincere è nel dna bianconero ( anche se non può essere un obbligo al primo anno di rivoluzione) ma per farlo immediatamente servono una serie di fattori che dipendono anche dagli altri.

Per questo per una volta non mi trovo d’accordo con le parole del nostro capitano per sempre. Caro Alex, diamo le pressioni a chi le merita, i vincitori dello scorso scudetto, il diciannovesimo della loro storia, saranno loro a provare a vincere il ventesimo: mettiamo i carichi sulla testa di chi li deve sopportare. Poi è naturale che quando sei alla Juve la vittoria deve essere un traguardo, ma quando cambi tre quarti di squadra, quando cambi allenatore, quando cambi filosofia e modo di giocare, pretendere di portare a casa subito lo scudetto non è reale.

Altrimenti si rischia di raccontare una storia che porta alle prime critiche per un pareggio, come quello con la Roma, che fa parte delle cose di un campionato. Certo, Motta ha sbagliato qualcosa, la squadra non è stata brillante e neppure particolarmente coraggiosa ma…siamo appena alla terza giornata con meccanismi da registrare e i nuovi da inserire. La vera competizione comincerà da Empoli, quanto Thiago dovrà essere bravo a gestire la rosa, visto che si inizierà a giocare ogni tre giorni. Calma e sangue freddo verrebbe da dire, siamo appena agli albori di una stagione  che rappresenterà comunque una pietra miliare nella nuova Juventus che vedremo in questi anni.

Giuntoli ha messo nella mani di Motta una rosa in grado di sopperire anche agli infortuni, come vedete cambiano i preparatori ma la storia resta sempre la stessa, che sono già arrivati come conseguenza di una preparazione per molti diversa e di ritmi che mettono a dura prova anche ragazzi giovani e allenati. Poi ci sono le follie di competizioni come la Nations League che ingolfano calendari già saturi. Ma per fortuna in questo caso ci pensa “ mastro” Spalletti a tenere fuori i nostri, tranne l’ottimo Cambiaso. Anzi, caro commissario tecnico, se per la prossima gara ci volesse regalare il favore di tenere fuori tutti gli juventini, le saremmo particolarmente grati…


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