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IL SANTO DELLA DOMENICA - LA FORTUNA AIUTA GLI AUDACI, MA I TRE PUNTI SONO MERITATI.PREOCCUPA LA DIFFICOLTA' NEL FARE GOL

di Alessandro Santarelli

Con un pizzico di fortuna, che di solito aiuta gli audaci, con diverse pieghe ancora da raddrizzare, ma con tre punti che pesano tanto quanto valgono. La Juve rimaneggiata batte la Lazio, rimasta in dieci a metà primo tempo per la sacrosanta espulsione di Romagnoli, grazie ad un’autorete di Gila, e torna alla vittoria in casa che mancava dalla prima giornata di campionato. Si poteva fare meglio? Si, soprattutto in superiorità numerica, sviluppando di più la manovra e con maggiori verticalizzazioni. Il pallone per lunghi tratti dalla gara, in particolar modo nella prima frazione, ha girato troppo lentamente, facendo il solletico alla retroguardia della Lazio.

Le cose sono migliorate nella ripresa, quando i ritmi si solo alzati, e la squadra è diventata anche più pericolosa. La traversa di Vlahovic, la girata di testa di Luiz ( errore clamoroso) sono stati i segnali, alimentati da un ottimo ingresso in campo di Fagioli, che la gara  poteva girare. E cosi, il pizzico di fortuna ha portato in dote tre punti che alla fine si sono rivelati meritati.

Ma apriti cielo: il post partita ha visto l’arrembaggio di Fabiani, pronto a  sacramentare contro la gestione del var nella gestione dell’espulsione di Romagnoli ,  e sul presunto colpo di  Luiz a Patric. Ma nel calderone è finito pure un episodio avvenuto contro la Fiorentina. Anche qui ovviamente, colpa della Juve. Niente di nuovo sotto il sole, refrain che conosciamo bene.

Tornando al campo, è sotto gli occhi di tutti che il processo di crescita sia ancora lontano dal suo completamento. Ma è inevitabile che sia cosi. Inoltre le assenze hanno pesato e non poco, soprattutto l’estro e la fantasia di Conceicao, ad oggi l’unico elemento della rosa capace di saltare con facilità l’uomo e creare superiorità. Quello che ad esempio manca ad Yildiz, che non riesce ancora, forse a causa di una posizione in campo a lui non congeniale, a far valere il talento e l’estro di cui dispone.

Manca poi la concretezza sotto porta. E qui si are un capitolo delicato. Perché la sensazione è che se non segna Vlahovic davvero non segna nessuno. Un po' l’assenza di alternative, un po' la poca lucidità, vedi l’errore di Luiz, un po' le assenze, fatto sta che nelle partite in casa i bianconeri su azione hanno realizzato appena due reti, dopo la gara con il Como, su rigore con il Cagliari e su autorete con la Lazio.

Cosi come sono pochi i gol totali, appena 11, solo l’Udinese, tra le prime sei ha fatto peggio. Ecco una situazione alla quale si deve porre rimedio. Perchè  è vero che la difesa regge e regge bene, ma la produzione offensiva va migliorata e subito.

Si entra in una fase molto importante della stagione, averla iniziata con i tre punti può e deve dare una spinta importante. Guai a cullarsi, ma lavorare con la vittoria è sempre una buona medicina.


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