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IL SANTO DELLA DOMENICA - JUVE NUOVA PROBLEMI VECCHI. IL CANTIERE E' APERTO, MA LA SQUADRA DEVE MIGLIORARE DA SUBITO

di Alessandro Santarelli

Calma, per favore calma. Partiamo dal primo assunto.La Juve ad Empoli è stata brutta, lenta, con  pochissime idee e tanti, troppi passaggi indietro. Un ritmo blando che di fatto  mai si è acceso. Ricerca quasi ossessiva della costruzione da dietro, con Perin in versione centrocampista con i suoi 44 palloni toccati e diversi lanci lunghi illuminanti. Ma quando i due centrali difensivi toccano la sfera ben 100 volte Bremer, e 95 Gatti, vuol dire che più di qualcosa non è funzionato. E infatti la squadra di Motta ha fatto una fatica maledetta nel cercare trame, nel trovare spazi e nel verticalizzare. Per questo solo stati soltanto i tre i tiri nello specchio della porta, con uno almeno, quello di Vlahovic, che doveva finire alle spalle del pur bravo Vasquez.

Chiaro che il secondo zero a zero consecutivo apra una primissima, seppur parziale, riflessione. A questa squadra al momento non manca qualità, bensì ritmo, a questa squadra manca la capacità e la facoltà di arrivare al gol. E qui si ragiona su un focus che nelle prime due giornate di campionato sembrava lontanissimo con le sei reti messe a segno. Dusan sembra ancora nervoso, un leader che sta crescendo ha detto Motta, ma il centroavanti della Juve ha un compito preciso, quello di fare gol. Non solo lui sia chiaro, ma ancora una volta la grande occasione l’attaccante serbo l’ha avuta ad inizio ripresa, e al netto della bravura del portiere toscano, da quella posizione, si deve fare gol.

Crescerà l’intesa con Nico, che gli aveva fornito un assist meraviglioso, crescerà Koopmainers, ancora alla ricerca della posizione in campo e dell’intesa con i compagni, crescerà la Juve che è un cantiere aperto, ma la sensazione  è quella che i due punti lasciati al Castellani pesino e pesino molto. Cosi come ci gira attorno l’idea che a questa squadra, manchi un vice Dusan, un elemento che lo possa far rifiatare in giornate non eccelse o che addirittura gli possa giocare a fianco.

Con un pizzico di malizia potremmo dire Juve nuova ma problemi vecchi, ma immaginare una trasformazione in appena quattro giornate di campionato era quantomeno avventato. Detto questo è normale attendersi qualcosa di più, è normale che di fronte ad investimenti importanti come quelli fatti nella sessione estiva dalla squadra ci si debba aspettare di più, molto di più, almeno di fronte ad avversari come quelli di ieri.

C’è da lavorare tanto e lo stesso Motta deve crescere, anche con una maggiore flessibilità nella manovra senza incaponirsi in sterile possesso palla, orizzontale e fatto di passaggi inutili. Nessun dramma e nessun processo, ma la consapevolezza che fare di meglio non solo è possibile ma addirittura doveroso. Testa alla Champions adesso, ma allenatore e giocatori siano consapevoli che il trend dovrà essere invertito. E da subito!