Undici metri - Smascherati i problemi e i limiti della Juve. Allegri non è l'unico responsabile
I cinque pesanti schiaffi presi al “Maradona” hanno fatto tornare pesantemente la Juve con i piedi per terra. Personalmente non mi avevano illuso le otto vittorie consecutive, soprattutto considerando le ultime due vittorie arrivate in extremis contro Cremonese e Udinese. La Juve aveva solo mascherato i suoi problemi e migliorato indubbiamente la sua classifica, ma contro il Napoli, che gioca il miglior calcio d’Italia, sono emersi purtroppo i limiti di questa squadra. Una squadra che fatica a fare gioco, che lascia quasi sempre l’iniziativa agli avversari, che vede alcuni suoi interpreti palesemente fuori forma.
E’ vero che manca tantissimo alla fine del Campionato, però questa sconfitta sa tanto di resa. E’ un vero peccato, perché resto convinto del fatto che con la rosa a disposizione (al netto degli infortuni) e con una chiara idea di gioco, questa squadra potrebbe ambire a ben altra classifica. Allegri ha le sue responsabilità, mi pare evidente, ma non è l’unico.
Credo sia il momento delle riflessioni, del silenzio e del lavoro. Però non dobbiamo perdere di vista un fatto importante a parer mio: guidare la Juve in questo momento storico con tutte le pressioni, le vicende giudiziarie e societarie in corso, è esercizio assai difficile. Max da grande gestore (questo gli va riconosciuto), negli ultimi mesi, ha mascherato i limiti di questa squadra.
Contro il Napoli c’era l’occasione di fare lo step decisivo, di dimostrare di essere tornati. La realtà ha raccontato una cosa ben diversa: i partenopei giocano, corrono, segnano, la Juve soffre e non riesce a fare gioco, surclassata sia tatticamente che fisicamente da una squadra con più voglia, con più fame e con un gioco davvero scintillante. Onore al Napoli, onore ai suoi giocatori (alcuni davvero sublimi come Kvara e Osimhen), onore soprattutto ad un grande mister come Spalletti. Il Napoli merita lo scudetto per quanto fatto vedere e per come gioca, c’è poco da dire. La Juve invece torna a Torino con le ossa rotte e con tanti dubbi, e credo anche con un pesante problema di autostima. Come riprendersi dopo questa gara?
Ora bisognerà capire quali scorie e quali conseguenze avrà questa batosta. Riuscire a riprendersi dopo una scoppola del genere non è semplice. Dovrà essere bravo Allegri a tenere la truppa concentrata e a dare ai giocatori motivazioni. Anche da un punto di vista societario occorrerà capire cosa accadrà. Indubbiamente è un momento delicato per la Juventus. Va anche detto che siamo in pieno mercato di Gennaio ma i bianconeri sono fermi. E’ chiaro che la Juve se non cede qualcuno non ha la possibilità di fare mercato soprattutto nella finestra di Gennaio. Ma non credo abbia molto senso parlare di mercato oggi. Piuttosto, bisogna soprattutto capire cosa bisogna fare a Giugno e porsi delle domande. Quali giocatori tenere e quali no? E soprattutto che progetto tecnico abbracciare? La prima domanda è relativa al tecnico. Allegri è ancora l’uomo giusto per pensare di aprire un ciclo?