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Due gare per capire chi è la Juventus. Senza Bremer qualche dubbio c'è

di Andrea Losapio

Le prossime due gare di campionato diranno molto su che tipo di campionato vivrà la Juventus. Perché finora gli avversari sono sempre stati meno blasonati, sulla carta, oppure affrontati in casa, come Napoli e Roma. Entrambe le partite senza vincere, in quello che potrebbe essere un problema nel futuro prossimo. Vero è che il calendario non è più simmetrico come qualche tempo fa, però sono già due gare che Thiago Motta dovrà preparare fuori casa, in una fase calda della stagione. Una a Napoli, forse con l'avversario più difficile (e più riposato) della stagione, l'altra con quello più ondivago, volubile, che può vincere e perdere con chiunque.

La prossima con la Lazio. Ancora in casa, terzo scontro diretto con una candidata al quarto posto (minimo). Che è poi l'obiettivo (minimo) della Juventus per quest'annata. I pro sono che Vlahovic si è sbloccato e che la difesa prende pochissimi gol. I contro è che Vlahovic viene bersagliato di critiche quando sbaglia un gol - pur clamoroso - contro il Cagliari, mentre la retroguardia si domanda come farà ad andare avanti con Bremer. Con un Danilo che sembra finito nelle retrovie delle scelte, giuste o sbagliate. Poi ci sarebbero i casi Pogba e Douglas Luiz, così diversi e così uguali... Insomma, non è un momento facile per nessuno, perché in un grande club le critiche sono moltiplicate all'ennesima potenza, figuriamoci per chi è andato incontro a una rivoluzione che può portare grandi momenti di gioia, ma anche indicibili problemi.

Senza Bremer il dubbio c'è. Tre gol presi in pochi giorni, due con il Lipsia e poi il rigore con il Cagliari. Il calcio è bello perché ha un risultato, ma è brutto perché vincono sempre gli assenti. Per chi, di fatto, aveva preso un gol in sette partite, prenderne tre in due può essere un problema. Magari non lo sarà, però qualche dubbio c'è.