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Gli eroi in bianconero: Zdenek GRYGERA

di Stefano Bedeschi

Arriva a parametro zero e con molta diffidenza da parte dei tifosi juventini. Casacca numero 21, esordisce nel settembre 2007, all’Olimpico di Roma, contro la squadra giallorossa. La prima parte della stagione è a luci e ombre: Zdenek si dimostra un buon giocatore, ma privo di quella personalità che necessità per fare il salto di qualità. È tranquillo («dormirebbe sempre – afferma Nedved – fatica persino ad arrabbiarsi, quando invece servirebbe»), diligente, ma si limita al compitino e niente di più. Comunque sia, grazie anche ai frequenti infortuni di Zebina, è spesso schierato da titolare. La svolta della stagione, avviene a Genova, il 9 marzo, contro i rossoblù; il ceco è schierato come terzino sinistro e, con un grandissimo gol e un assist a Trézéguet, è eletto migliore in campo.
Da quella partita in poi, Zdenek acquista sicurezza e anche i tifosi bianconeri si accorgono di lui, incoraggiandolo a ogni giocata. Grazie al costante appoggio dei tifosi, gioca a buon livello anche la seconda stagione con la maglia juventina, riuscendo a realizzare anche 2 reti: la seconda marcatura stagionale è quella importantissima, che vale il pareggio nella sfida casalinga contro l’Inter. Nei minuti di recupero, infatti, Grygera è lasciato completamente solo, su azione di calcio d’angolo battuto da Giovinco. La sua incornata è precisa e non lascia scampo a Julio Cesar, rendendo pazzi di gioia tutti i tifosi bianconeri che temevano ormai di uscire sconfitti dalla sfida con i nerazzurri.
Le due stagioni seguenti sono senza lode e senza infamia. Grygera ritorna a essere un calciatore che non riesce a dare quel qualcosa di più per meritarsi il posto in squadra. L’arrivo di Motta nell’estate del 2010, lo relega spesso in panchina. E il 30 agosto del 2011 rescinde il contratto che lo lega alla Juventus e firma con gli inglesi del Fulham. In totale colleziona 144 presenze e 3 reti.
«Quel gol me lo ricordo benissimo, le sfide con i nerazzurri erano sempre importanti e sentite. È stata una bellissima soddisfazione che mi porto sempre dentro. Di quel periodo sono contento, con l’unico dispiacere di non aver vinto lo scudetto. C’erano tanti campioni, da Buffon a Nedved, Del Piero, Trezeguet. Con Nedved mi sento praticamente tutte le settimane. Seguo sempre la Juve e una-due volte l’anno la vedo».
 


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