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Gli eroi in bianconero: Piero GILLI

di Stefano Bedeschi

Negli anni precedenti la Prima Guerra Mondiale, Piero Gilli, appena diciassettenne, essendo nato a Torino nel 1897, giocava nella prima squadra del Piemonte, tecnica compagine che ospitava allora nomi illustri, come quelli di Valobra, Boggio (passati poi al Torino) e Faroppa. Due anni dopo, Gilli diventò il centromediano della U.S. Torinese, un’altra formazione di grande prestigio della quale facevano parte il portiere Giacone, i fratelli Boglietti e l’indimenticabile Pio Ferraris. Dopo la guerra giocò anche nelle file del Pastore, con Aliberti, Chiabotto e Gariglio e poi fece una brevissima apparizione nella Biellese. All’inizio della stagione 1920-21 approda, finalmente, alla Juventus. Purtroppo la sua carriera venne prematuramente stroncata sul campo dell’Alessandria da un grave incidente e fu un vero peccato, perché alle inesauribili risorse fisiche, Gilli accoppiava indiscutibili qualità tecniche. Gilli, però, non doveva più abbandonare la famiglia juventina: venne, infatti, chiamato da Sandro Zambelli ad assumere il ruolo di allenatore delle squadre minori bianconere e, proprio in questo delicato settore, egli si rese estremamente utile alla società.


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