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Gli eroi in bianconero: Marino MAGRIN

di Stefano Bedeschi

È stato sfortunato, Marino Magrin; capitato in una delle peggiori Juventus di sempre (quella di Marchesi, tanto per intendersi) e costretto a sostituire, nel gioco e nel cuore dei tifosi, Michel Platini. Chiunque avrebbe capito che Marino non sarebbe mai stato in grado di rimpiazzare il divino Michel.

«Sono consapevole dei miei limiti», raccontava, «per cui non cerco di sostituirmi ad un genio del calcio; piuttosto mi auguro di colmare un poco la lacuna che si è creata con la sua partenza, rimanendo me stesso sul campo e fuori. La Juventus mi ha dato la possibilità d’indossare la maglia bianconera, un sogno per molti che nel mio caso ha avuto un felice esito. Spero di contraccambiare la fiducia dimostrata nei miei confronti portando giovamento alla società e al tempo stesso anche al sottoscritto; infatti, il desiderio di migliorare la mia tecnica mi stimola ad affrontare ogni gara col massimo zelo».

Marchesi, per cercare di aiutarlo, non gli fa indossare ma maglia numero 10, che finisce sulle spalle di De Agostani.
«Il mio modo di giocare non rispecchia il ruolo suddetto nel senso più completo del termine; infatti io agisco preferibilmente come mezzala destra ed il numero sulla divisa rappresenta poi una formalità a cui non attribuisco alcuna importanza. Quello che conta sono i consigli ed i suggerimenti tecnici del Mister, mentre tutto ciò che esorbita dal calcio vero e proprio sono cavilli di esiguo valore».

Ottimo tiratore di calci piazzati e tiri dal dischetto, dove è praticamente infallibile.
«Negli ultimi tre anni con l’Atalanta sono stato il rigorista, per cui ho avuto modo di perfezionare il tiro, tanto che ho fallito solo in una circostanza. Mi auguro di proseguire la serie positiva dal dischetto, ma se dovessi sbagliare, non farei un dramma; sono consapevole che la fortuna prima o poi mi volterà le spalle ed allora, come molti miei colleghi, anch’io conoscerò l’amarezza di un bersaglio mancato dagli 11  metri».

Il buon Magrin ci prova, soprattutto il primo anno; 34 presenze e 6 goal, che gli valgono la riconferma per la stagione successiva, che lo vede partire spesso dalla panchina anche se, alla fine, totalizza 30 presenze e  2 goal.

Finisce qui l’avventura juventina di Marino; la sensazione è che, magari in un’altra Juventus, avrebbe potuto essere un protagonista.

 


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