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Gli eroi in bianconero: Gaetano GALLO

di Stefano Bedeschi

Piccolo, stupendo atleta, esuberante di entusiasmo e di carica agonistica, Gallo era arrivato giovanissimo alla Juventus, nel periodo immediatamente dopo la fine della prima Guerra Mondiale, proveniente dal Carignano. Giudicandolo ora, a tantissimi anni di distanza, viene da pensare che Tano possedesse un pochino delle doti di molte altre celebri ali juventine; lo scatto di Sernagiotto, il tiro improvviso di Præst, la scaltrezza di Muccinelli, la velocità di Menichelli.
In più, il buon Gallo possedeva una decisione incredibile nei contrasti con l’avversario e, purtroppo, questa sua abitudine di non fermarsi mai, anche quando la prudenza glielo avrebbe consigliato, gli costò la frattura di una gamba.
L’infortunio avvenne sul campo di Corso Marsiglia, in una gara contro il Padova; Gallo si precipitò su un pallone, mentre dai pali della porta avversaria, usciva alla disperata il portiere patavino Lodolo. Lo scontro fu assai duro e la peggio toccò proprio al povero Gallo.
Dovette stare fermo per oltre un anno e, quando riprese a giocare, non era più lui; rimase ancora alla Juventus, la società che egli adorava, e poi, nel 1925, si trasferì al Casale, dopo aver indossato per sole 42 volte la maglia bianconera.


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