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Gli eroi in bianconero: Daniel FONSECA

di Stefano Bedeschi

Una carriera da bambino prodigio, nel Cagliari, nel Napoli e nella Roma. Daniel Fonseca, da Montevideo, classe 1969, alla Juventus dal 1997, assolve al meglio al compito di prima riserva degli attaccanti titolari, mettendo al servizio del collettivo il suo scatto proditorio ed il suo tiro tagliente, micidiale addirittura sui calci piazzati.

Davanti, la coppia Inzaghi - Del Piero è quanto di meglio il nostro calcio sappia esprimere, ma la Juventus ha spesso bisogno del suo estro e della sua rapidità sotto porta. La stagione, che con la Champions da onorare al meglio si annuncia fitta di impegni, si mette presto bene anche per lui. Ed il 9 novembre 1997, proprio un suo guizzo nel finale permette alla Juventus di superare di stretta misura un Napoli orgoglioso e per nulla arrendevole.

Rotto il ghiaccio, comincia il momento buono di Fonseca: ancora in goal a dicembre contro il Piacenza, poi anche la Sampdoria conosce la voglia di goal di questo attaccante non convenzionale, che trova il modo di metterla dentro proprio quando meno te lo aspetti. Non è un caso che proprio il goal che sigilla matematicamente lo scudetto, il 16 maggio 1998, porti ancora la sua firma. 15 presenze e 4 goal, la conferma è scontata.

Fonseca mette il suo sigillo nei momenti critici della travagliata stagione successiva. Daniel comincia col piede giusto segnando a Perugia ed, il 6 gennaio 1999, confeziona al Milan, nel match di “San Siro”, un goal di rapinosa bellezza che permette ai bianconeri di lasciare imbattuti lo stadio milanese. Nella delicatissima fase centrale della stagione, sono ancora le sue reti a tenere la barca bianconera sulla linea di galleggiamento: uno al Venezia, uno al Perugia, ed ancora al Parma e all’Udinese. Per Fonseca è un anno di assoluto rilievo, con 25 partite e 6 reti.

Giocherà ancora frammenti di partita nel 2001, dopo altri gravi infortuni che ne abbreviano oltremodo la carriera. Con 70 partite e 18 reti, un posto nel ricordo dei tifosi bianconeri se lo è, comunque, meritato.

 


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