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Gli eroi in bianconero: Antonio CANDREVA

di Stefano Bedeschi
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Centrocampista completo, dotato di corsa, grinta e spirito di sacrificio, che lo rendono utile anche in fase di copertura. In possesso di una buona tecnica individuale e un buon dribbling, abile nel fornire cross precisi dalla fascia per i compagni in area. Dotato di un tiro potente, è in grado di contribuire in fase offensiva, grazie alle sue capacità nelle conclusioni dalla distanza con entrambi i piedi. Con queste credenziali Antonio Candreva giunge a Torino da Udine, nel cosiddetto mercato di riparazione del gennaio 2010. È in prestito, con diritto di riscatto a favore dei bianconeri piemontesi. «È una grande emozione essere alla Juventus – confessa il giorno della presentazione – ieri sono arrivato a Torino e ho firmato il contratto, questa mattina sono stato in sede e adesso non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura. In famiglia sono tutti emozionati. Ho incontrato Ferrara, che mi ha fatto un grosso in bocca al lupo, e ora tocca a me dimostrare di meritare questa maglia, confermando in questi sei mesi quanto di buono fatto sinora».
Il cammino della “Vecchia Signora” è costellato da mille difficoltà. Ferrara viene esonerato, al suo posto arriva Zaccheroni che stravede per lui: «Candreva sta crescendo partita dopo partita – dice il tecnico bianconero – All’inizio ha giocato sempre da centrocampista puro, per necessità. In futuro potrà diventare anche un centrocampista basso, un giocatore che può arrivare a dettare i tempi di gioco davanti alla difesa. Oggi come oggi il meglio lo dà sicuramente nella trequarti. È un giocatore qualitativo, ma nello stesso tempo dinamico: non ce ne sono tanti con queste caratteristiche». Anche Antonio è contento: «Il ruolo che preferisco? Quello di trequartista, vicino a Diego mi trovo bene. Le critiche? Sapevo che sarebbe stata dura all’inizio, giocare nella Juve è un onore e un sogno».
Le cose non vanno meglio con il tecnico romagnolo e la Juventus non riesce a far meglio del settimo posto. Candreva scende in campo per una ventina di volte, realizza due reti, di cui una splendida nel rocambolesco pareggio per 3-3 contro il Siena. La società vorrebbe riscattarlo, ma il prezzo fissato dal patron Pozzo è troppo alto e al buon Antonio non resta che riprendere la via di Udine. Per sua fortuna, avrà modo in futuro di dimostrare le sue grandi qualità.

 


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