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Undici metri - La Juve è tornata, ma ora deve correre anche in campionato. La grandezza di Allegri

di Brian Liotti

La Juve è tornata, lo ha certificato la bella vittoria in Champions contro i Campioni in carica. Il Chelsea si è scontrato contro il muro bianconero. Gli uomini di Allegri hanno giocato con grinta, organizzazione, spirito di sacrificio e finalmente hanno ritrovato una difesa impenetrabile.
Hanno concesso pochissimo agli inglesi se non un grande e sterile possesso palla e sono stati pericolosissimi con Chiesa (un fenomeno) e il ritrovato Bernardeschi autore tra le altre cose dell’assist meraviglioso sul gol. 


Merito di Allegri che è riuscito in poche settimane e in mezzo a tante difficoltà, a far ritrovare ai suoi ragazzi il DNA Juve, quello che nelle ultime settimane sembrava smarrito. Queste sono le vittorie da Juve, quelle volute, sofferte, combattute. Qualcuno storce il naso parlando di catenaccio e calcio all’italiana ma oggi contro questo Chelsea e con le difficoltà di formazione dei bianconeri forse questa era forse l’unica tattica possibile.
Max è stato grande anche nel suo atteggiamento, spesso è autoironico, molto critico con se stesso, anche durante le conferenze stampa regala delle “perle”. Non credete quando dice, “deciderò domani” o quando sembra sornione e dubbioso. Max sa bene come stanno le cose e le idee le ha ben chiare, altroché! Scriveva il meraviglioso poeta francese Nicolas Boileau che “l’uomo più saggio è colui che non pensa affatto di esserlo”. Ecco, la grandezza di Allegri sta proprio in questo suo atteggiamento, sta nella sua pagata “semplicità”.


La vittoria contro il Chelsea senza Dybala e Morata (non dimentichiamolo) secondo me sarà importante anche a livello psicologico per una squadra che ultimamente sembrava un po’ dimessa. E’ chiaro che non basta una vittoria a far tornare i bianconeri fenomeni così come non era giusto pensare che fossero diventati in poche settimane un’armata Brancaleone. Semplicemente la Juve è una squadra in costruzione, una squadra che sta ritrovando una sua identità. E le vittorie aiutano a crescere e a migliorare l’autostima del gruppo e la fiducia nel lavoro che si sta facendo.


Sarà importante adesso trasferire la stessa rabbia agonistica, la stessa grinta vista nelle gare di Champions anche in Campionato. Il ritardo dai primi posti è pesante e bisogna recuperare terreno. Purtroppo il calendario non aiuta, infatti la Juve è attesa dal Derby contro l’ostico Toro di mister Juric.
Ho sempre apprezzato Juric, a parer mio è un fantastico allenatore e ha la grinta e la personalità dei grandi. Il derby sarà partita molto difficile, forse anche più difficile da preparare rispetto alla gara di Champions anche perché sono passati solo due giorni dall’impegno europeo. Di certo la Juve non può permettersi altri passi falsi se vuole mantenere ancora qualche flebile speranza di rimonta in classifica.


Sul fronte formazione Allegri dovrebbe presentare in difesa Danilo, Chiellini, De Ligt (o Bonucci) e Alex Sandro. A centrocampo i soliti Bentancur e Locatelli (in attesa del ritorno di Arthur), davanti Chiesa e Kean con Berardeschi e Cuadrado sugli esterni. Il derby ci dirà molto sull’attuale stato di salute della Juve e ci farà capire realmente se questa squadra potrà davvero risalire in classifica o sia destinata ad un Campionato ai margini.


L’ho scritto più volte e mi ripeto,  sono convinto che se la Juve riuscirà a fine anno a restare in qualche modo agganciata alle prime posizioni e non troppo staccata dalla vetta si cercherà di fare qualcosa sul mercato. E se si riuscirà a cedere qualcuno, i colpi potrebbero essere due: uno a centrocampo e uno in attacco. Anche per questo è importante riprendere a correre in Campionato e recuperare posizioni e per farlo occorreranno “gli occhi da tigre” ossia la Juve versione Champions. Fino alla fine.
 


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