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ESCLUSIVA TJ - Ugolini descrive Douglas Costa: "Con noi allo Shakthar attaccava poco lo spazio, ma è ingiocabile a campo aperto. Potrebbe essere una buona mezz'ala nel 3-5-2..."

di Mirko Di Natale

Da pochi giorni è diventato ufficialmente allenatore superando il corso di Coverciano, ma nelle precedenti esperienze nello Shakthar e nello Zenit si è distinto sia come preparatore atletico che come collaboratore tecnico. La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, Massimo Oscar Ugolini per parlare del suo ex calciatore Douglas Costa - ieri ha esordito dal primo minuto con la maglia bianconera - e non solo:

Partiamo da Douglas Costa che conosci molto bene.

"Una delle sue caratteristiche principali è la velocità. E' molto esplosivo nei primi passi, diventa ingiocabile se inizia a saltare l'uomo a campo aperto. Tecnicamente, il suo problema primario è la ricezione in corsa, non è perfetta e spesso spreca buone occasioni. Ovviamente parlo del periodo relativo allo Shakthar. Negli anni scorsi attaccava poco lo spazio, era una grande pecca per noi perchè giocavamo molto in contrattacco".

Come era quando arrivò allo Shakthar?

"Un po' come tutti i brasiliani, preferiva ricevere la palla sui piedi e accelerare. Era molto difficile che succedeva. In particolare mi ricordo una partita col Borussia Dortmund in Champions, dove la loro difesa era molto brava a scalare all'indietro e se non ti anticipavano subito erano molto aggressivi. Il nostro gol del 2-1 arrivò in una delle rare volte in cui attaccò la profondità, anticipò Schmelzer e concluse poi battendo il portiere. La sua miglior posizione era a piede invertito, gioca molto bene sulla destra e nei primi sei mesi fece molto la differenza. Era poco conosciuto, rientrando e tirando da fuori area fece un sacco di gol così. Con Dario Srna che gli giocava alle spalle da terzino, era perfetto".

Nel nostro campionato dovrà esser molto bravo a difendere, a maggior ragione se Allegri si disporrà con il 3-5-2. Riuscirà ad ambientarsi in Serie A? Anche perchè è un calciatore che fa pochi gol.

"Fa pochi gol perchè entra poco in area, anche quando gioca nel lato opposto al suo. Si fida troppo del suo tiro da fuori e lo prova sempre. Poi, ripeto, già al Bayern ha iniziato un percorso evolutivo che può completare con la Juve. Tecnicamente può far tutto, fisicamente si è ricostruito da solo perchè quando è arrivato era poco fisicato. Ora no. Francamente a far l'esterno farà molta fatica specialmente nel 3-5-2, difficile che si faccia tutta la fascia. Secondo me potrebbe diventare una buona mezz'ala".

La Juve non è ancora in condizione, secondo te come mai ha scelto in questo modo?

"La tournèe è una scelta di marketing, non farei ricadere la colpa sullo staff tecnico. Ormai è diventata una prassi comune per tutte le squadre, anche noi allo Shakthar dopo pochi giorni di preparazione già giocavamo. Certo, logisticamente è dura ma son tutti giocatori nazionali che ormai sono abituati a questo. Il miglior allenamento è la partita. Giocare contro top club è molto più allenante che correre senza palla, non sarei preoccupato di questo. Nello specifico, i problemi della Juventus potrebbero essere gli infortuni, che ti privano di qualcuno nel momento importante. Chiellini e Marchisio sono due esempi, quello potrebbe essere un problema".

Hai avuto modo di visionare la Juventus di Conte, ma non quella di Allegri. Cosa pensi del tecnico toscano? Lo avrai certamente osservato per prepararti al meglio a Coverciano.

"L'idea di cambiar modulo è stata una bellissima intuizione, ha dato una nuova linfa nella fase finale della scorsa stagione. Non per improvvisazione, Allegri è molto attento a cambiare schemi di gioco basandosi sulla condizione e di quel che vede durante la stagione. Non avere un sistema predefinito è, secondo me, un vantaggio nel calcio moderno e non uno svantaggio. Il cambiare in corsa è una grandissima qualità, si è sempre dimostrato in grado di farlo. Puoi cambiare in meglio oppure in peggio, ma ha questo coraggio e gli va dato atto. E' sempre una cosa positiva".

Panoramica sul campionato italiano: come lo vedi?

"Onestamente, l'unica squadra che vedo in grado di competere con la Juventus è il Napoli. L'intuizione di metter Mertens punta centrale è stata la sorpresa del campionato. Penso che Sarri debba trovare una nuova idea per questa stagione, ma propendo ancora per la Juventus proprio per la sua rosa che è ancora superiore rispetto a quella degli azzurri. L'unica perdita importante per i bianconeri è stata quella di Bonucci, difficilmente è rimpiazzabile la sua peculiarità nel saper costruire l'azione dalla difesa. La Roma non si è rinforzata e le due milanesi sono due cantieri aperti, specialmente il Milan ha bisogno di tempo perchè ha cambiato tanto. Milan uguale alla prima Juve di Conte? La prima Juve di Conte era incredibile perchè comprò tanti esterni alti, ma vinse in un altro modo. I verdetti nel calcio non sono mai definitivi (ride ndr). Per me conta il fatto che la Juve arrivi da sei scudetti consecutivi, è ancora la squadra da battere".

Si ringrazia Massimo Oscar Ugolini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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