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ESCLUSIVA TJ - Morgia su Paratici: "In pochi con i suoi numeri, scorrette le critiche ricevute. Futuro? La Juve se lo tenga ben stretto. Ma se dovesse andar via..."

di Mirko Di Natale

Nel mondo sportivo, ci sono davvero pochi addetti ai lavori che possono dire di conoscere davvero bene Fabio Paratici. Il tecnico Massimo Morgia è sicuramente uno di questi, perché lo ha cresciuto e voluto nelle esperienze di Pavia, Marsala, Palermo e Savoia in un viaggio importante tra il nord e il sud del paese. La nostra redazione lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per parlare approfonditamente dell'attuale Chief Football Official e non solo:

Dal 2010 al 2021, in questi tanti anni Paratici è stata una delle colonne della Juventus vincente in Italia. Quanto è cresciuto l'attuale Managing Director della Football Area bianconera?

"Sicuramente non è la stessa persona a livello lavorativo, il Fabio di oggi è un dirigente esperto, estremamente bravo nel trattare con i giocatori ed è ancora molto giovane. La sua avventura a Torino non era iniziata bene con quel settimo posto, ma poi arrivò Conte e furono tre anni stupendi per la Juventus. Il suo addio non ha interrotto il dominio, perché prima Allegri e poi Sarri hanno continuato a vincere. Ha vinto 9 scudetti in 11 stagioni, vorrei vedere quale altro suo collega possiede gli stessi numeri alle spalle. Il merito non è solo suo, condivide con lo staff e i giocatori tutti questi successi".

Ti aspettavi che abdicasse proprio quest'anno in favore dell'Inter?

"E' stato un anno abbastanza particolare, che è stato in buona parte riscritto dalla pandemia. L'Inter è stata la squadra più continua di tutte, ma la Juve non è riuscita a ripetersi anche per l'assenza di pubblico negli stadi. L'Allianz è sempre stato un punto di forza, questo a mio parere ha inciso davvero tanto su questo campionato. Però ho molto apprezzato l'idea avuta di affidare la panchina ad un giovane come Pirlo. Lui è stato uno dei punti di riferimento dei primi anni vincenti di questa squadra, in più da calciatore era stato una bandiera e aveva vinto la Coppa del Mondo nel 2006".

Ci sono state colpe, a tuo parere, di Paratici per le ultime campagne acquisti ritenute non all'altezza della società?

"A me dispiace legger di tutto e di più sul suo operato, è scorretto definirlo uno dei responsabili di questa catastrofe. La Juve, poi, è in finale di Coppa Italia e ha già vinto un trofeo in questa stagione. Fabio non era il protagonista negli anni vincenti e non lo è di certo adesso, non ci dimentichiamo la grande bontà del suo lavoro che ha contribuito a far vincere alla squadra un mucchio di trofei. E' stato tra gli artefici dei grandi acquisti di questi anni: Ronaldo, Tevez, Vidal, Pogba, lo stesso Pirlo, Dybala, de Ligt, Chiesa e ancora tanti altri".

Ti sorprende vederlo un po' nervoso nell'ultimo periodo? Anche ad Udine è stato protagonista di quella discussione con l'arbitro al termine del primo tempo.

"Credo che queste cose siano dovute al fatto di vincer sempre, forse non si è più abituati a perdere. E la Juve si stava giocando la Champions ad Udine. Penso sia inoltre impossibile mantenere sempre lo stesso aplomb, questo poi è un periodo molto difficile per via della pandemia che ci ha reso tutti più nervosi. Aggiungiamo a tutto questo le critiche ricevute per l'annata e per il caso Suarez, è impossibile non scoppiare. E' un essere umano".

C'è ancora mistero sul suo rinnovo del contratto, a tuo parere quale sarà il futuro di Paratici?

"Non so quale sarà il suo futuro, ma la Juve farebbe bene a tenerselo molto stretto. Penso che non sono molti i dirigenti a poter vantare una bacheca piena zeppa di trofei come quella di Fabio, di certo se dovesse andar via dalla Juve i club a cui ambirebbe sono i migliori d'Europa. Quelli che, per intenderci, avrebbero giocato la Superlega".

Nel caso in cui dovesse andar via Paratici, potrebbe arrivare Giuntoli? 

"Non lo conosco bene come Fabio, ma indubbiamente è un altro tra i giovani emergenti del panorama italiano. La Juventus però possiede già in casa i dirigenti, ammiro molto sia Cherubini e sia Braghin. E' un bello staff, importante e i vari sostituti li potresti avere già in casa".

Si ringrazia Massimo Morgia per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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