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ESCLUSIVA TJ - Mehdi Benatia: "Locatelli farà bene, ma in Champions serve esperienza. Juve feroce ad Udine, a Chiellini ho detto di giocar le più importanti. Sul 'mio' Dybala e il Karagumruk..."

di Mirko Di Natale

Lo avevamo lasciato lo scorso giugno alla ricerca di un club che potesse accontentare la sua voglia di giocare e di divertirsi. E un paio di settimane fa è arrivato l'annuncio da parte del Karagümrük, squadra ambiziosa e neo promossa in Süper Lig che può annoverare tra le sue fila vecchi protagonisti della Serie A come Biglia, Zukanovic, Borini, Bertolacci e Viviano. La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrale bianconero Mehdi Benatia per parlare degli ultimi avvicendamenti in casa Juve e non solo:

L'esordio in campionato è stato scintillante, c'è anche il tuo contributo nella vittoria con il Gaziantep. Come ti stai trovando in Turchia?

"L'esordio è stato molto positivo, era importante iniziare bene contro un avversario molto ostico. Il mister mi ha schierato subito titolare, ho giocato quasi tutta la partita e mi son sentito molto bene. Mi sono allenato con i miei nuovi compagni per una settimana, ma in questo periodo mi ero ugualmente tenuto bene in forma".

Che cosa ti ha spinto ad accettare la Turchia?

"Il fattore preponderante è stato quello di poter vivere ad Istanbul, la città mi piace tantissimo e l'avevo già visitata. Ho pensato subito fosse una buona soluzione per me e la famiglia, si sta bene e il modo di vivere è davvero piacevole. L'ambiente è stimolante e mi ha subito conquistato, ma ciò che mi ha colpito tanto è il gioco proposto da mister Farioli che era nello staff di De Zerbi. Nonostante sia molto giovane, le sue conoscenze tecnico-tattiche sono fantastiche. Segnatevi il suo nome, per me tra qualche anno sarà davvero al top".

Quale è l'obiettivo della squadra? Il Karagumruk, leggendo anche la rosa, è una squadra molto ambiziosa.

"E' vero, tutta la dirigenza si è posta in essere dei grandi obiettivi da raggiungere. L'obiettivo è di far meglio dello scorso anno, sicuramente vorremo raggiungere la salvezza ma non ci precludiamo il fatto di poter arrivare lassù. E' un club piccolo, ma ci sono giocatori importanti come Biglia, Zukanovic, Viviano, Borini e Bertolacci che hanno giocato in Italia".

E quello personale, invece?

"Spero di poter far bene in modo da aiutare i miei compagni e la squadra. A quelli che pensano sia ormai svogliato solo perché ho giocato due anni e mezzo in Qatar, rispondo che è tutto falso. Sono più che motivato, ho sempre quella voglia di far bene e di vincere che mi ha portato a raggiungere quei risultati ottenuti nella mia carriera. Grazie a Dio la penserò sempre così".

Questa estate hai avuto altre offerte? C'era la possibilità di tornare in Italia?

"Sì, ho avuto dei contatti con club italiani. C'è chi mi aveva chiesto di aspettare in quanto dovevano cedere dei calciatori, ma onestamente avevo già aspettato abbastanza. Così, come dicevo, ho voluto cogliere al volo l'occasione che mi era capitata di andare ad Istanbul".

Tra qualche giorno riprenderà il campionato in Italia. Che ne pensi della sfida di Udine? Che partita sarà tra le tue due ex squadre?

"Sarà una partenza in salita per i padroni di casa, la Juve di Allegri si presenterà feroce e vorrà subito far punti. Mi sento molto legate ad entrambe, per questo avranno sempre il mio rispetto. L'augurio è che l'Udinese farà un bel campionato, perché è da sempre una società molto organizzata".

La Juve è ancora incompleta a centrocampo, l'arrivo di Locatelli potrebbe esser seguito da quello di Pjanic?

"Locatelli è il futuro, è giovane e di talento ed è un colpo in prospettiva vista l'età. Per me farà bene, non ho dubbi. Mire, invece, è il presente, se dovesse arrivare il suo contributo lo si vedrebbe già oggi. C'è il bisogno di esperienza, di giocatori abituati a giocare a Barcellona, Madrid e Monaco di Baviera, perché se vuoi vincere in Champions lo devi fare con chi è già pronto".

Chiellini-Bonucci è ancora oggi, a tuo parere, la coppia più forte di tutte?

"Penso che quanto fatto da Bonucci e Chiellini all'Europeo voglia dir tutto, sono due grandissimi top player e di certo non li scopriamo oggi. Quando giocano insieme sono ancora più forti, penso che la Juventus debba ritenersi fortunata ad avere due giocatori così. Chiello non può giocarle tutte, gli ho già detto che dovrà esser lì per quelle più difficili e per quelle che contano di più. Lo so che è vorrebbe giocarle tutte, perché troppo innamorato della squadra, ma deve capire che la sua presenza nelle partite importanti è fondamentale. Non dimentichiamoci che c'è in rosa anche de Ligt, già molto maturo per l'età che possiede. E' un fenomeno, sarà uno dei difensori più forti dei prossimi anni".

Provo a metterti in difficoltà: sei rimasto stupito dal fatto che la Juve abbia ceduto Demiral e Romero che dovevano essere il futuro del club?

"Un po' sì, ma posso capire che entrambi volessero giocare di più. Sia Demiral che Romero faranno molto bene nei loro nuovi club".

Il tridente Chiesa-Ronaldo-Dybala fa già sognare i tifosi, ma dalla Spagna nelle ultime ore stanno provando a distruggerlo.

"Su Cristiano non so niente, ma da tifoso bianconero spero possa rimanere. A 36 anni continua ad essere una macchina da guerra capace di infrangere ogni tipo di record, uno così lo devi tenere a vita. Il Real ha sbagliato a cederlo, lo stesso errore non lo deve far la Juve. Sono molto contento di rivedere il 'mio' Dybala al centro del progetto. Non si discute sul suo status da top player, è esperto e allo stesso tempo ancora molto giovane. E' uno dei più forti d'Italia, il club è fortunato ad averlo. E' un tridente, questo, che non ha bisogno di presentazioni".

Mi hai parlato del "tuo" Dybala, di Ronaldo... E Chiesa?

"Chiesa, che è quello meno conosciuto, si è già affermato in bianconero ed ha fatto un Europeo sontuoso. A me piace molto per la sua grinta e la sua tenacia, è un combattente vero. Sarà un valore aggiunto per i prossimi dieci anni".

Si ringrazia Mehdi Benatia per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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