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ESCLUSIVA TJ - Marcelo Estigarribia: "Con Allegri spero nella Champions, Barzagli muro difensivo per la Juve. Paratici? Vi racconto la sua umanità. Inter favorita per il campionato"

di Mirko Di Natale

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex calciatore che ha fatto parte della squadra degli invincibili bianconeri nella stagione 2011/2012, Marcelo Estigarribia, per parlare approfonditamente di Juve e non solo:

Come è andato il finale di stagione? Il tuo Club Olympia è riuscito a vincere il campionato?

"Purtroppo no, siamo arrivati secondi alle spalle del Libertad. Non era il nostro obiettivo, ma siamo ugualmente contenti di aver raggiunto gli ottavi di Libertadores. Dobbiamo giocare contro l'Internacional di Porto Alegre, speriamo di sfruttare al massimo il primo impegno casalingo".

Augurandoti un grosso in bocca al lupo, sei riuscito a seguire il finale di stagione della Juve?

"Sono riuscito a seguirla quando non ero impegnato con il mio club, è stato un finale di stagione differente agli anni scorsi ma Andrea è riuscito comunque a guadagnare un posto in Champions e a vincere due trofei. Ora leggo che potrebbe esserci il rinnovo di Dybala, lo spero, e quello di Morata".

E' comunque positivo il tuo commento su Andrea Pirlo?

"Sì, nella maniera più assoluta. La Juventus è stata la sua prima stagione da allenatore, non mi aspettavo tutte queste difficoltà ma, come dicevo, è riuscito a vincere due trofei. Avrò sempre dei bellissimi ricordi per la persona che è, per questo gli auguro di trovare presto una nuova squadra e dimostrare tutto il suo valore. Sono convinto che Andrea diventerà un buonissimo tecnico".

Non è che ha pagato un po' la pressione? A Torino è diverso che in altre piazze dove non sei obbligato a vincere sempre.

"La pressione, però, è presente in tutte le squadre, anche in quelle più piccole. Anche se i due mestieri sono differenti, lui è abituato a vivere tutto ciò. Il capitolo scritto con la Juventus è solo il primo di una lunga serie, penso che quanto appreso quest'anno gli servirà per il futuro".

Credi che Allegri riuscirà a portare l'unico trofeo che è mancato in questi anni alla Juventus?

"Lo spero con tutto il cuore, ma prima di tutto la Juve dovrà pensare a costruire la squadra giusta e aumentare, così, la competitività. Come prima cosa c'è da rivincere lo scudetto, poi in Champions è un bel terno al lotto e quando arrivi alle fasi finali te la giochi fino alla fine".

Per due dei tuoi ex compagni che sono andati via, il già citato Pirlo e Gigi Buffon, ce ne è un altro che sta per tornare: Andrea Barzagli.

"Questa è una grande notizia, Andrea è un professionista esemplare e il suo apporto può essere fondamentale per i bianconeri. Perché la Juve è sempre stata famosa per la sua grande difesa, da qualche anno a questa parte ci sono stati troppi gol subiti. E in questo può essere d'aiuto".

E c'è stato un altro addio, quello di Fabio Paratici. Che ricordi hai di lui?

"Ricordo che Fabio, insieme a Beppe Marotta, è stato il primo a contattarmi per venire alla Juventus. Sembra ieri, ma sono già trascorsi dieci anni. Fin da subito si è messo a disposizione per farmi sentire a mio agio, ero molto giovane ed era la mia prima esperienza in Italia. Non posso che nutrire grande stima ed affetto per lui. La Juve perde a mio avviso un gran dirigente".

Lo ricordi anche al campo di allenamento ad osservare la squadra?

"Certo, Fabio era solito osservare gli allenamenti e poi si fermava a parlare con i calciatori. Ho incontrato pochi dirigenti di questa umanità, perché lui non si limitava a parlare di calcio ma chiedeva anche come stava la mia famiglia e se mi stavo adattando all'Italia. La sua vicinanza ed il suo interesse, per un ragazzo lontano tanti chilometri da casa, sono stati molto importanti per me. L'augurio più grande è di rivederlo vincere in un altro club. Magari al Tottenham come ho letto nei giorni scorsi".

Parlando di ritorni, che ne pensi di quello di Pjanic?

"E' un giocatore che già conosce l'ambiente, parliamo di uno molto bravo nel suo ruolo. Ha sempre indossato con orgoglio e sudore questa maglia. Ho letto che il mister nutre una grande stima in lui, per questo spero possa ritornare".

Rivedremo Cuadrado attaccante? L'ultimo anno con Allegri giocava nei tre lì davanti se ricordi.

"Sì, Cuadrado può giocare in qualsiasi ruolo. E qualsiasi allenatore lo vorrebbe nella propria rosa. Chiesa? Io lo vedo come esterno sinistro, l'ho visto contro l'Atalanta ed è stato devastante. Era troppo veloce, la sua grande capacità gli consente di esser bravo sia a segnare che fare assist. Sono sicuro che Allegri saprà valorizzarlo ancora di più".

Capitolo Ronaldo: lo vedi ancora alla Juve oppure è destinato ad uno scambio con Pogba o Icardi?

"Penso che il mister, per rispetto, lo chiamerà per chiedergli che cosa vorrà fare. Se fossi in Allegri gli chiederei di restare, perché è un grandissimo campione che stimola gli altri a migliorare. A lui, Dybala e Morata, aggiungerei un attaccante come Icardi. A me piace tanto".

Infine una battuta sulla Serie A: chi sarà nuovamente il favorito?

"Penso di nuovo l'Inter, anche se ha perso Antonio credo che conserverà tutti i suoi giocatori più forti. Inzaghi vorrà ripartire dal gioco di Conte, in fondo ha sempre giocato con quel modulo. La Juve con Allegri scala le gerarchie, ma sono curioso di capire come sarà la nuova Serie A. Ci sono un sacco di allenatori interessati e il mercato è ancora tutto da costruire".

Si ringrazia Marcelo Estigarribia per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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