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ESCLUSIVA TJ - Leonardo Jardim: "Juve top club, può sempre vincer la Champions. Mbappe sarebbe un gran colpo. Pirlo? Gli consiglio di sfruttare la chance. E sui match di Champions..."

di Mirko Di Natale

E' stato per anni l'unico vero baluardo con il suo Monaco alla strapotenza del Psg, nel 2017 contro ogni pronostico riuscì a vincere il titolo interrompendone l'egemonia. E da quel trionfo è venuto fuori, anche per merito suo, tutto il talento di Kylian Mbappe, che oggi è tra i primi cinque giocatori al mondo. Ha anche affrontato due volte la Juventus in Champions League nel 2015 e nel 2017 perdendo tre incontri sui quattro disputati, ma dimostrando una grande applicazione tattica e dei concetti di gioco molto vicini a quella che è la tradizione italiana. La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, Leonardo Jardim, per avere la sua opinione sul calcio italiano e sulla Juventus:

Non la vediamo in panchina dall'ultima esperienza con il Monaco. Le manca il campo e il calcio giocato?

"Sì, un po' mi manca. Non lavoro da undici mesi anche a causa della pandemia, allora ne ho approfittato per stare con la famiglia e per restare a Monaco poiché mio figlio terminerà l’ultimo anno prima di andare all’università".

Quali campionati sta osservando di più? E quali sono i colleghi che le piacciono di più?

"Nella prima fase ho visto poco calcio, ma a partire dalla Champions League ho ripreso a vederlo. Ho visto molto calcio francese, inglese e italiano. La Serie A è fatta molto più di tattica e lavoro come dite voi italiani, la Premier è più fisico ed emozione, nell campionato francese è presente la fisicità ma spesso è caratterizzato da giovanissimi talenti di grande futuro".

È mai stato vicino ad allenare in Italia? E nell'eventualità valuterebbe l'opportunità di lavorare in questo paese?

"Ho avuto una proposta da un grande club italiano l'anno dopo in cui sono stato campione di Francia col Monaco, ma per rispetto non farò il suo nome. Avevo ancora un contratto da rispettare, parliamo di fine 2017. La Serie A, però, è sempre un opportunità oltre che un torneo sempre molto interessante".

La Juventus, quest'anno, si è affidata ad un allenatore molto giovane come Andrea Pirlo. Come è per un esordiente iniziare in un club così prestigioso ed importante? Quale è il suo consiglio per un allenatore così giovane?

"La Juventus ha scommesso su un allenatore giovane che è appena all'inizio della sua carriera. Sono stati diversi i club che hanno intrapreso questa via negli ultimi anni. sono decisioni che spesso capitano in questo lavoro. Il mio messaggio per lui è di approfittare al massimo e di usufruire di questa chance per guidare un club di portata nazionale e internazionale come la 'Vecchia Signora'".

Che cosa pensa della Juventus? Come viene vista all'estero la striscia dei nove campionati vinti di fila?

"Penso che la Juventus sia un grande club di livello mondiale. L’Italia è stata negli ultimi anni un grande movimento, non solo a livello nazionale ma anche estero con club importanti. Ricordo che per due anni ho sfidato proprio i bianconeri in Champions League con due partite estremamente equilibrate. Alla fine fu la Juventus a superare il turno per la sua esperienza e, soprattutto nella seconda occasione, per i dettagli".

La Juventus, in particolare, ha 13 punti dopo 7 giornate e non sembra ad oggi cannibale come gli altri anni. Per lei potrebbe rivincere la Serie A? E quale è il suo giudizio sul campionato italiano?

"Il campionato italiano, a differenza degli ultimi anni dove la Juventus solitamente andava in fuga sin dall'inizio, ora vede un torneo equilibrato, questo a mio parere è molto importante per la competizione. Ci sono sorprese come il Sassuolo, il Milan è leader in classifica senza dimenticare tutte le varie big che seguono. Questo è importante per dare più competitività alla Serie A".

Tornando al discorso già accennato sulle sfide con la Juventus, che cosa ricorda in particolare di quel doppio confronto?

"Sicuramente ricordo delle belle partite, la prima giocata a Torino nel 2015 dove subimmo un rigore per un fallo fuori dall’area di rigore. Se quell'episodio fosse accaduto oggi, sicuramente con l’ausilio della tecnologia non sarebbe stato fischiato. Ma Juventus-Monaco non fu soltanto quello, come dicevo sono stati i dettagli a far la differenza. La Juve ebbe la meglio anche per l’esperienza avuta in certi tipi di partite".

Si è stupito che la Juventus di Allegri del 2017 non ha poi vinto la Champions League?

"Ero a Cardiff in occasione di quell'incontro, la prima parte di gioco fu più o meno equilibrata: iniziò meglio il Real e poi la Juventus riuscì a raggiungere gli avversari grazie al bel gol di Mandzukic. Tutti speravano che potesse esserci equilibrio anche nella ripresa, ma gli spagnoli furono nettamente superiori e tra lo stupore generale segnarono tre reti. Ci aspettavamo una risposta importante della Juventus nel secondo tempo, ma non avvenne".

La Juve ci è andata vicina talmente tante volte che questo sta diventando quasi un argomento tabù dalle parti di Torino. A suo parere la Juventus di Pirlo potrebbe riuscire ad alzarla? Ci sono tanti giovani interessanti come Kulusevski, Arthur, Chiesa, Morata.

"Sì, la Juventus può sempre vincerla. È un club organizzato e strutturato proprio per questo, sicuramente continuerà a perseguire questo obiettivo fino a quando non lo centrerà. Ha giocatori di talento e altri di esperienza internazionale come Ronaldo, Chiellini e Bonucci".

Non solo i giovani, ma c'è anche un signore che nonostante l'età continua a segnare. Da suo connazionale, quale è l'opinione su Cristiano Ronaldo?

"Ronaldo è stato un riferimento per tutti i club in cui ho giocato. È un fenomeno e, al di là dell’età, sta dimostrando sempre di essere il padrone del campo con statistiche incredibili. È sempre meglio averlo con sé che contro (sorride ndr)".

In quella semifinale del 2017 ha brillato la stella di Mbappe, l'Europa intera ha iniziato a conoscerlo grazie a lei. Lo vedrebbe bene in futuro alla Juventus per raccogliere l'eredità proprio di Cristiano Ronaldo?

"Nei cinque anni e mezzo in cui ho lavorato al Monaco, sono stati lanciati tanti giovani di talento come Martial, Carrasco, Bernardo Silva, Mendy, Fabinho e tanti altri. La perla è stata sicuramente Mbappe, già si vedeva che aveva quel qualcosa in più. E' un giocatore ancora molto giovane e in futuro sarà sicuramente tra i candidati al Pallone d'oro. Se la Juventus o qualche altro club lo dovesse prendere, sarebbe senz'altro un gran colpo. È tra quelli che fanno sempre più degli altri".

Si ringrazia Leonardo Jardim per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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