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ESCLUSIVA TJ - Il doppio ex Legrottaglie: "Col Milan come una finale, Champions ancora possibile. Post Allegri? Tudor e Palladino non pronti. Sulla Juve del domani..."

di Mirko Di Natale

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il doppio ex di Juventus e Milan, Nicola Legrottaglie, per parlare approfonditamente del match di domenica sera e non solo:

Credi che la Juventus, dopo la figuraccia di Empoli, tornerà in campo col piglio giusto domenica sera?

"Forse sarò scontato, ma col Milan dovrà essere come una finale. E quell'energia che non hai utilizzato in Europa League, dovrai metterla tutta in questa partita. Tutto può ancora succedere, nulla è già scritto. Il Milan, ad esempio, potrebbe trovare delle difficoltà con il Verona, mentre la Juve con la vittoria di Udine potrebbe raggiungere il quarto posto. Se fossi nei giocatori e nell'allenatore, considererei ancora aperta la lotta per la Champions".

Juve-Milan andrà in scena 20 anni dopo la finale di Manchester, mentre il Verona fu essenziale un paio di anni fa per raggiungere la qualificazione in Champions. Insomma, ci affidiamo un po' anche alle statistiche.

"Si spera, per il popolo juventino e per chi ama la Juventus. Il traguardo è complicato, ma l'augurio è che la squadra possa riuscire a donare un po' di sorriso per questo finale di stagione",

Ci sono state davvero poche gioie quest'anno, e in Juventus non sono abituati a vivere annate così complesse.

"E' stata un'annata sicuramente complicata, qualsiasi professionista avrebbe fatto fatica dal punto di vista psicologico, tecnico e ambientale. La Juventus ha subito tutto questo, ma di certo non possiamo ostacolare la giustizia che ha seguito il suo corso. Mi è dispiaciuto sia andata in questo modo, la speranza è che la società possa far ricorso in modo da far valere le proprie ragioni. La parola fine dovrà esser raggiunta al più presto, altrimenti nessuno potrà far bene il proprio lavoro".

Questo continuo tira e molla, iniziato a gennaio e proseguito fino a marzo, potrebbe aver destabilizzato la squadra?

"Non deve essere un alibi, nella maniera più assoluta. La Juventus ha disatteso un po' le attese: in campionato ha fatto il suo, ma l'Europa League era alla sua portata. Avrebbe meritato la vittoria del trofeo, tutti ci aspettavamo questo. Alti e bassi, sicuramente sarebbe stato bello vederla in lotta con il Napoli fino alla fine, ma sul campo sarebbe seconda".

Chi è finito al centro del mirino, ovviamente, non poteva che esser Allegri. A tuo parere è il maggior responsabile di questo insuccesso?

"Ognuno ha le sue responsabilità, dobbiamo smetterla di dare le colpe sempre e solo ad una persona. Non deve esser massacrato da tutti, non è corretto. Allegri non ha mai nascosto di esser il capo tecnico della squadra, se non gioca bene è normale che affronti la situazione. Non si è mai tirato indietro di fronte a ciò. Può piacere o no, ma vince in quel modo lì. Penso che la Juventus, in maniera molto serena, deciderà se continuare o meno con lui, in base anche al tipo di progetto e allo spettacolo che vorranno vedere in campo".

Due dei nomi che vengono accostati in questo momento sono stati tuoi ex compagni di squadra, ovvero Igor Tudor e Raffaele Palladino. Per te sarebbe interessante vedere nuovamente un tuo ex compagno di squadra sulla panchina della Juve?

"L'augurio è che un giorno possano entrambi arrivare ad allenare delle grandi squadre, ma con tutto il rispetto non credo siano le figure adatte in questo momento per gestire un momento delicato come quello che sta vivendo la Juventus. Palladino ha fatto solo sei mesi di Serie A, non penso che oggi possa farsi carico di quell'onere lì. Quest'anno ha fatto molto bene, però ha bisogno ancora di ulteriore esperienza. Poi è già in una grande squadra, perché per me il Monza lo è. Sarebbe un rischio, per questo andrei su profili un po' più maturi".

Mi pare di capire che il profilo più maturo e di esperienza sia quello di Luciano Spalletti.

"Esatto, sarebbe già un'altra cosa. Allegri è già uno bravo, ma se proprio devi cambiare è perché vorrai il meglio per la panchina".

La Juve fa bene a non ripartire più da Di Maria il prossimo anno?

"Dipenderà tutto se giocherà o meno in Europa il prossimo anno. In caso contrario, allora credo sia giunto il momento di puntare totalmente sui giovani. Hanno dimostrato di essere bravi, poi nella Juve c'é veramente molto talento. Basta con l'idea di una squadra che deve solo vincere, per me sarebbe bello vedere più spettacolo in modo da creare entusiasmo tra i tifosi e in tutto l'ambiente. Vederli correre, sfiancarsi, dar l'anima, potrebbe essere questo l'inizio di una nuova era per una Juventus possibilmente tutta italiana. E questo potrebbe creare un' influenza positiva anche per la nazionale".

Te la senti di fare un pronostico, tornando in campo, a Juve-Milan?

"A parte il blocco di Empoli, la Juve stava dimostrando di essere in crescita. Vediamo come Allegri deciderà di bloccare i punti di riferimento del Milan, sappiamo tutti che è la catena di sinistra con Hernandez e Leao. Il Milan è quello, non è altro. La Juventus dovrà capire come mettere in difficoltà i due centrali avversari che sono un po' in difficoltà, se giocare con due punte piatte o in verticale. Sarà una partita molto equilibrata, non vedo una favorita sull'altra e sarà molto legata agli episodi. Per me l'x è il segno più probabile, ma la Juve dovrà osare per tener in vita il suo obiettivo".

Si ringrazia Nicola Legrottaglie per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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