ESCLUSIVA TJ - Il doppio ex Amauri: "Juve favorita, il quartetto possibile chiave del successo. Vlahovic? Voglio il rinnovo del killer. Avrei preso Balotelli e Sergio Ramos..."
La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il doppio ex del derby della Mole in programma questa sera, Amauri Carvalho de Oliveira, per parlare approfonditamente di Juventus-Torino e non solo:
Ormai mancano davvero poche ore a Juve-Toro, che lettura bisogna dare del match?
"Il derby è sempre una partita particolare e delicata, vediamo quel che succederà. La Juventus è reduce da un buon periodo ed è favorita per il fatto di giocare in casa, è ancora imbattuta in Italia e sembra molto più consapevole dei propri mezzi".
Sembra un po' la Juve di Conte per il fatto dell'imbattibilità, no?
"All'epoca veniva etichettata come affetta da pareggite (sorride ndr), oggi invece è giusto far risaltare questo risultato. E' sesta in classifica, ma non è distante dalla vetta. E il fatto di non perdere è molto importante".
Che cosa significa, per un calciatore, giocare in una squadra imbattuta?
"Significa che sei forte, e il calciatore lo avverte. Il sentimento, in quel momento, è di superiorità e la convinzione è di crederci sempre. Al massimo, se proprio dovesse girare male, pareggi come è già successo. A me capitò col Parma nel 2013/14, la casualità è che l'imbattibilità durò un girone intero e fu a cavallo delle due sfide perse con la Juventus allenata proprio da Antonio Conte".
Ricordo due partite molto tirate, al ritorno poi la Juve fece davvero molta fatica per aver la meglio su di voi.
"La partita di Parma doveva finire 0-0, anzi potevo far gol ma sbagliai il colpo di tacco. Che fatalità! Perché poi Quagliarella si inventò quella sventola da fuori area che prese il palo e sulla respinta si avventò Pogba che realizzà la marcatura della vittoria. Il ritorno in effetti fu molto tirato, la Juve sembrava molto stanca per via delle fatiche di Europa League e per poco non finiva 2-2".
Come si presenterà il Torino, invece, alla partita di stasera?
"I giocatori sentiranno sicuramente tanto la contesa, perché per loro il derby rappresenta sempre la partita della vita. Poi il Toro viene da un periodo non semplice e la Juve non ha mai perso, magari quest'ultimo aspetto potrebbe motivarli ancora di più".
Peserà più l'assenza di Bremer da una parte o quella di Zapata nel Torino?
"Più quella di Zapata nel Torino, è un vero peccato perché mi sarebbe piaciuto vedere il confronto tra due grandi giocatori: Zapata mi è sempre piaciuto per la sua forza e i suoi movimenti, Bremer invece è uno dei migliori difensori che giocano in Italia. Quel che mi suscita più curiosità, però, è il quartetto bianconero che gioca in avanti e spero di rivederli ancora tutti insieme".
Da ex attaccante, difficilmente potevano passare inosservati ai tuoi occhi.
"Esatto (sorride ndr), sono contento che Thiago abbia deciso di farli giocare tutti insieme. Per me hanno dato una bella risposta, questa potrebbe essere la chiave dei futuri successi della Juventus in questa stagione".
Se impazzisci per il quartetto offensivo, passando da un estremo ad un altro, che cosa invece non ti convince ancora in questo momento?
"Non voglio togliere i meriti a nessuno, ma il centrocampo sembra avere qualche pecca. Quest'anno la società ha investito molto in quel reparto e forse non tutti sono ancora nella giusta condizione, ma sono stato abituato a vedere più solidità e più qualità in quella zona di campo".
Tornando al quartetto, a tuo parere Vlahovic non doveva già segnare 20 gol con un terzetto così forte alle spalle?
"Pur fallendo qualche gol di troppo, sta viaggiando su buone medie. Poi quel che colpisce del serbo è proprio questo: fa alzare tutti in piedi come a Lipsia e poi è da mani nei capelli per le occasioni sbagliate davanti al portiere. Come mai? Forse sceglie male il momento per eccesso di nervosismo o troppa foga, magari è anche stanco poiché gioca sempre. Credo che nel momento in cui ci sarà la giusta sintonia con i suoi compagni di squadra, Dusan farà un po' come Trezeguet e inizierà a segnare a grappoli. Per me resta sempre un killer".
Vlahovic ha in ballo la questione del rinnovo, per te come finirà la vicenda?
"Da tifoso spero che possa restare, ma il problema è che oggi è l'unico attaccante di ruolo della Juve. L'infortunio di Milik ha aumentato le difficoltà in quel reparto, per cui ci vuole un altro attaccante che possa dargli il cambio e far bene. Fermo restando che Dusan lo voglio sempre alla Juve".
E a gennaio la Juve potrebbe investire anche sull'attaccante, oltre che sul difensore. Da tifoso hai due nomi che ti stuzzicherebbero più di altri?
"Oggi è difficile trovare un attaccante all'altezza della Juventus, c'è poca scelta e non è più come ai miei tempi. Una scommessa, fossi stato un dirigente bianconero, l'avrei fatta...".
Ah si? Chi prenderesti?
"Avrei preso Mario Balotelli, per me poteva essere un ottimo dodicesimo uomo per via della sua qualità e della sua esperienza. Anche in difesa avrei fatto un contratto, ragionando in questi termini, a Sergio Ramos che credo sia ancora svincolato. C'è mentalità, ma un po' di più non guasta mai".
Tra Yildiz e Conceição, chi è che ti sta più colpendo sulla fascia?
"Tutti e due, sarebbe ingiusto esaltarne solo uno. Mi sono innamorato delle doti di Conceição, perchè sfida l'avversario in velocità e non ha mai paura di perdere il confronto. E anche se non dovesse saltare l'uomo, ho ormai la sicurezza che ci riproverà finché non sarà andato sul fondo. Yildiz è bravissimo, molto tecnico, rapido nei movimenti e può spaccare la partita in due come successo con l'Inter. Io nel discorso ci butto dentro anche Cambiaso, il polmone della squadra, che non si ferma mai e fa entrambe le fasi con estrema disinvoltura".
Ti aspettavi questo tipo di impatto da Motta a questo punto della stagione?
"Thiago è in possesso di tutte le doti necessarie per allenare la Juve e di far rendere i giocatori al massimo livello. Ha ricevuto qualche critica, per me ingiusta, ma qui sono abituati sempre a vincere e la pressione è sempre molta. E' da un po' che non vince lo scudetto, e l'obiettivo è riuscirci".
Perché i centrocampisti brasiliani che arrivanno alla Juventus fanno così fatica? Mi riferisco al tuo ex compagno di squadra Felipe Melo, ad Arthur che era stato preso dal Barcellona come un top e per l'appunto a Douglas Luiz.
"Sinceramente non lo so, ci pensavo l'altro giorno e ne parlavo con i tanti tifosi della Juventus che vivono qui a Miami. Il tema della discussione era proprio Douglas e il confronto con Felipe, penso che l'ex Aston Villa sia davvero bravo e in bianconero può diventare un giocatore di livello mondiale. Purtroppo oggi non abbiamo ancora visto la sua migliore versione, speriamo che con lui non continui la maledizione dei centrocampisti brasiliani".
Si ringrazia Amauri Carvalho de Oliveira per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.