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ESCLUSIVA TJ - Francesco Baldini: "Non date per morta la Juve, a Napoli meritava il pari e qualcosa oltre. Chiellini? Vi spiego perché non è mai rigore. Nel mio calcio Kulusevski è sempre mezz'ala..."

di Mirko Di Natale

"Non sono d'accordissimo nel leggere di una prestazione così negativa, soprattutto nelle critiche rivolte all'allenatore. Quando crei così tante palle gol come accaduto nella ripresa non è di certo colpa di Pirlo". Pensieri e parole di Francesco Baldini, ex difensore bianconero ed allenatore della Primavera che in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve ha commentato in esclusiva il post Napoli-Juve e non solo:

Quanto brucia una sconfitta così nell'ambiente bianconero?

"Brucia parecchio, ma la Juve ha sempre avuto la grande capacità di rialzarsi subito dalle delusioni. Prima di dare per morta questa squadra, ci penserei sempre più di una volta. A mio parere non ha fatto una gran partita, eppure meritava almeno il pari e anche qualcosina oltre. All'interno dello spogliatoio ci sono giocatori importanti in grado di suonare la carica, per questo sono fiducioso".

Lo svantaggio dalla vetta, poi, è aumentato di un punticino rispetto alla settimana scorsa. 

"Sì, è vero. Ho trascorso il week ad osservare per lavoro le sfide, onestamente mi ero già fatto l'idea che fosse poco scontato. Perché la settimana che precede le coppe europee è sempre ricca di colpi di scene, a maggior ragione poi quest'anno può accadere sempre di tutto. L'idea che il Milan avesse già vinto lo scudetto non c'è mai stata, anche perché mancano tantissime partite al termine, però chi ha qualcosina in più è sicuramente l'Inter. La Juve non è assolutamente tagliata fuori, a 5 partite avrei detto di sì ma le mancano ancora 17 partite e c'è tutto il tempo per poter recuperare. Anche perché lì davanti non c'è nessuno che corre davvero tanto".

La Juventus, specialmente nella prima frazione, ha avuto un atteggiamento molle e passivo, a differenza poi di come ha affrontato la ripresa. Perché a tuo parere l'approccio è stato questo?

"Non è che la Juventus avesse completamente la testa alla Champions, ma forse qualche giocatore inconsciamente ha pensato a tutto ciò. Il rendimento cala in questi casi, l'allenatore ha dovuto cambiare un po' la squadra viste le assenze importanti di Arthur e Dybala. Mi vien da dire di lasciare stare il can che dorme, è questa la sensazione che ho sempre avuto quando si parla di Juventus in difficoltà".

Chiellini, purtroppo, ha inciso negativamente nella serata del "Maradona". Come giudichi la manata rifilata a Rrahmani? Forse è un vizietto italiano quello di mettere le mani in faccia all'avversario in area di rigore.

"Si vede chiaramente che Chiellini fa volume con le braccia come fa un difensore in area. Lui non vede Rrahmani, lo ha sentito dopo che lo prende. Se avesse cercato l'avversario di proposito sarebbe stato rigore tutta la vita, ma così non lo è mai. Ha semplicemente cercato di proteggere il suo portiere, queste erano cose che accadevano anche ai miei tempi. Addirittura venivano insegnate dagli allenatori stessi. Oggi fare il difensore è diventato davvero complicato, a mio figlio dirò di fare l'attaccante perché è più semplice".

Qui immagino si apre il tuo cassetto dei ricordi da ex difensore a riguardo.

"Sì, in effetti sì (sorride ndr). Mi torna in mente quando ero calciatore, vedendo oggi le partite probabilmente farei dai quindici ai venti falli a partita. Ai miei tempi c'erano attaccanti che menavano i difensori, il contatto fisico era molto più esposto ed evidente. Ho avuto scontri epici con Casiraghi, Boksic, Batistuta e Ronaldo il brasiliano. Quest'ultimo avevo provato a limitarlo in ogni modo con le cattive, senza che lui si fosse mai lamentato una volta. Poi quando l'arbitro estrasse il cartellino giallo, la mia partita terminò in quanto non lo presi più". 

Chi invece si è destreggiato molto bene è de Ligt. Che pensi di lui?

"E' un giocatore mostruoso, la Juve ha fatto un investimento importantissimo. Attualmente è uno dei più forti al mondo, quanto ci ha visto lungo la dirigenza. Da quando è a Torino, il suo valore è anche aumentato. Ha fatto un po' di fatica all'inizio perché giocare nell'Ajax era totalmente diverso, poi l'anno scorso si è trovato pronti e via a sostituire l'infortunato Chiellini. A mio parere l'inserimento doveva essere più graduale, ma ora è davvero incredibile. Mi piace davvero tanto".

Quanto manca Arthur a questa Juventus? La sua assenza è davvero pesante come un macigno, vista la lentezza d'esecuzione di Bentancur e Rabiot.

"Arthur è fortissimo, è l'equilibratore della squadra e il suo contributo crea sempre dinamismo in quella zona di campo. Le sue caratteristiche non le possiede Rabiot, anche se il francese è cresciuto tantissimo. Non sembra più il cugino spaesato dello scorso anno, attualmente le sue prestazioni stanno comunque aiutando a far bene il centrocampo bianconero".

Visto che lo conosci bene, non potrebbe esser gettato nella mischia un giocatore delle caratteristiche di Nicolò Fagioli?

"Potrebbe essere utile, ma Fagioli deve crescere con calma e senza fretta. Non mi dispiacerebbe vedere un centrocampo a tre, in cui il ruolo di mezz'ala venga occupato da Kulusevski. L'ho affrontato con la Primavera della Juventus, a me aveva sempre impressionato per il suo dinamismo e la sua qualità. Lavorare tra le linee con uno come lui significa poter far male in qualsiasi momento, nel mio modo di vedere calcio sarebbe la mezz'ala ideale. L'ho sempre visto in questo tipo di posizione, anche se l'idea di Pirlo ad oggi non sembra quella".

Si ringrazia Francesco Baldini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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