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ESCLUSIVA TJ - Dal Canto su Scamacca: "Si sposerebbe bene con la Juve, investirei i 40 milioni richiesti dal Sassuolo. Che coppia con Kean! Fagioli? Mi ricorda Del Piero..."

di Mirko Di Natale

"Gianluca ha sempre avuto grandi qualità tecniche, quando l'ho allenato nella nazionale U17 non era ancora così ben consapevole del suo potenziale. Oggi è diventato un ometto, è più maturo, è un giocatore completo, per me è il futuro dell'Italia. Sono molto orgoglioso di lui". E' questo il pensiero di Alessandro Dal Canto, ex allenatore della Primavera bianconera, che in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com parla dell'obiettivo di mercato Gianluca Scamacca e non solo:

E' giusto l'accostamento per qualità fisiche e tecniche a Zlatan Ibrahimovic?

"Stiamo parlando di un mostro sacro, quindi non azzarderei paragoni del genere. Ibrahimovic continua a scrivere la storia del calcio mondiale, Gianluca è ancora molto giovane e le premesse per poter diventare un grande calciatore ci sono tutte. Potrà avere una carriera ricca di soddisfazioni".

Lui era all'estero quando lo hai convocato per la selezione U17, che cosa ti aveva convinto a sceglierlo tra tanti altri ragazzi?

"Quando sono arrivato c'erano già dei gruppi predefiniti, Gianluca dimostrava già un grande talento. Oltre a lui c'erano Kean, Pinamonti e Gori, questo dimostra che nel reparto offensivo c'erano dei signori attaccanti e nessuno di loro aveva il posto fisso".

Molte voci di mercato accostano Scamacca alla Juventus, come lo vedresti nell'attacco bianconero di oggi?

"Gianluca ha bisogno soltanto di trovare continuità di rendimento, poi le sue qualità verranno fuori per forza di cose. Lui calcia come i grandi calciatori. E' all'altezza di club come Juve, Milan ed Inter, senza nulla togliere al Sassuolo. Ci vuole fiducia nel credere e nell'investire sui giovani, per cui se fossi in una big italiana un pensierino lo farei eccome".

La Juve, oggi, non ha un attaccante con quelle caratteristiche, per cui servirebbe come il pane.

"In effetti non ha una vera e propria prima punta, perché Morata e Kean sono due giocatori che spaziano parecchio. Gianluca è alla vecchia maniera, un attaccante d'area di rigore che preferisce finalizzare al creare raccordi o spazi per i compagni. Premesso che dipenderà sempre dalle preferenze dell'allenatore, Scamacca si sposerebbe bene se la Juve dovesse cercare un bomber con quelle caratteristiche".

Quindi sarebbe giusto investire i 40 milioni per Scamacca?

"Dal mio punto di vista sì, perché è davvero forte. Per lui vale lo stesso discorso che il Milan ha fatto per Leao, lo avevo conosciuto nella Youth League quando con il suo Sporting Club ci aveva asfaltato. La Juventus, dopo un decennio di vittorie, è in ricostruzione, per me investire su un giovane italiano potrebbe valerne la pena".

E la coppia Kean-Scamacca non sarebbe un inedito. No?

"Esatto, perché è stata la coppia con cui ho iniziato l'Europeo di categoria. Tra l'altro entrambi trovarono il gol contro la Repubblica Ceca, poi nella partita successiva con l'infortunio di Scamacca ho dovuto cambiare tandem offensivo. Lui e Gianluca, poi, si trovarono davvero molto bene insieme. Riformerebbe una bella coppia con Moise! Noi dello staff facevamo questo tipo di considerazione, perché tra di loro c'era grande affinità".

Hai allenato anche Nicolò Fagioli ai tempi della Juve, a tuo parere potrà avere la possibilità di far parte della prima squadra della Juventus del futuro?

"Sì, poi sta facendo il percorso giusto. A seguito del bel campionato di C si sta confrontando con una realtà più complicata come la B, tra l'altro togliendosi grosse soddisfazioni con la Cremonese. Parliamo di un giocatore che non ha ancora un ruolo specifico, d'altronde sa giocare in ogni zona del campo con la stessa qualità. E' bravo a lanciare il compagno così come a far gol, è molto completo".

Che cosa ricordi del ragazzino che hai allenato qualche tempo fa?

"Giocava in Primavera pur avendo tre anni in meno dei suoi compagni, era clamorosamente sotto età e per questo ad un certo punto abbiamo preferito mandarlo nuovamente negli Allievi. Non dico lo assomigli in tutto e per tutto, ma per le movenze e il modo di giocare mi ricorda tanto Alessandro Del Piero con cui ho giocato proprio in bianconero. Sembra compassato ma sul pallone ci arriva sempre, la giocata è sempre quella giusta, vede calcio un quarto d'ora prima degli altri. Prima lo metterei in avanti, poi se dovesse aver problemi lo sposterei più al centro. Ha la gestione del campione".

Si ringrazia Alessandro Dal Canto per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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