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ESCLUSIVA TJ - Braida su Fagioli: "Il suo talento è speciale, ma non è ancora pronto. Futuro? Nei prossimi giorni incontreremo la Juve..."

di Mirko Di Natale

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il direttore generale della Cremonese nonché uno dei migliori dirigenti della storia del calcio italiano, Ariedo Braida, per parlare approfonditamente della storica promozione dei lombardi e non solo:

E' stata una delle più belle imprese della sua carriera sportiva?

"Sì, sicuramente dei miei ultimi anni lavorativi. E' stata un'impresa inaspettata, ma voluta e cercata con tutte le nostre forze. Non bisogna mai mollare nella vita, anche quando tutto sembra perduto. Chi ha voglia, temperamento e carattere, prima o poi raggiunge i propri risultati. Il nostro obiettivo iniziale, ch era di disputare i play-off, è stato ampiamente superato con la promozione. Questo gratifica la passione del Cavaliere Arvedi, il tifo che ci ha accompagnato fino alla partita finale di Como, mister Pecchia e il suo staff, oltre ai giocatori che in campo sono riusciti ad andare oltre il loro massimo".

Forse il vostro più grande segreto è stato proprio il gruppo, un mix eccezionale composto da giovani promettenti e vecchi ancora affamati di gloria.

"E' vero, è stato davvero un ottimo mix. Ogni componente è servita per salire di categoria. L'orgoglio di vedere quattro giovani, seppur non di nostra proprietà, nella sfida dell'U21 con la Bosnia dello scorso marzo. Qualcuno di loro sembrava non potesse giocare, come Fagioli che è stato valorizzato dal mister che lo conosceva. E senza dimenticarci di Okoli, Carnesecchi e Gaetano che meritano la Serie A. Questi ragazzi sono solo all'inizio del proprio percorso, le loro qualità sono ancora in via di sviluppo per grandi club come Juventus e Napoli".

C'è stato un calciatore che aveva un po' più deluso durante l'anno?

"Sì, penso a Di Carmine. Purtroppo, anche a causa di qualche infortunio di troppo, non era riuscito a rendere al meglio, ma non per questo lo abbiamo accantonato. A Samuel ho sempre detto di non arrendersi, ricordandogli che nel calcio ciò che non succede in un anno può succedere in un giorno. Detto, fatto. Chi è stato a firmare la doppietta decisiva a Como?".

Mentre Nicolò Fagioli è stato colui che più vi ha trascinati verso questa magnifica impresa?

"Fagioli, in realtà, merita un discorso a parte. E' in possesso di doti tecniche superiori alla normalità, è bravo, il suo talento è speciale e non comune a molti altri calciatori. Però, e c'è un però: deve allenarsi, conquistarsi il posto, soffrire e migliorare. Un conto è giocare nella Cremonese, un altro in un top club. Lì non c'è tempo, non è ammesso il fallimento. Per esser pronto, dovrà lavorare di più e seguire il suo percorso di crescita".

Il prossimo anno potrà ancora vestire la maglia della Cremonese?

"Non abbiamo ancora parlato del suo futuro con la Juventus. Nei prossimi giorni incontreremo il club bianconero per capire il da farsi, adesso come adesso siamo ancora reduci dai fasti della promozione. Sabato e domenica siamo stati immersi dall'affetto dei nostri tifosi".

Ti piacerebbe che i reduci della promozione come Fagioli, Zanimacchia e Rafia restassero con voi in A per fare ancora più esperienza?

"Vediamo quel che si potrà, se ci saranno le condizioni, attraverso il dialogo e l'amicizia. Noi, come sempre, cercheremo di fare del nostro meglio. Zanimacchia? E' partito in sordina, ma si è conquistato con umiltà i galloni della titolarità. E' un ragazzo serio, applicato, sicuramente farà bene".

Interpretando le tue parole, allora è un mezzo sì. O sbaglio?

"Sì, la nostra volontà sarà quella di lavorare con i giovani più bravi".

Si ringrazia Ariedo Braida per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista. 


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