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ESCLUSIVA TJ - Birindelli sulla nuova Juve: "Dovrà ritrovare fame e voglia di sacrificarsi, la vedrei bene con il 3-4-1-2. Dybala? Inizi a dimostrare di essere un leader. Su CR7 e Pjanic..."

di Mirko Di Natale

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex calciatore bianconero, Alessandro Birindelli, per commentare insieme la nuova Juventus targata Massimiliano Allegri e non solo:

Metà luglio e la dirigenza bianconera è ancora al lavoro per assicurare ai tifosi il primo colpo di mercato. Quali sono le tue aspettative sull'anno che verrà?

"Le aspettative sono sempre abbastanza alte, soprattutto adesso che è tornato un allenatore vincente come Allegri. Un paio d'anni fa le strade si erano separate, oggi si sono ritrovate poiché convinto da diversi fattori. Penso che con la società si sia pianificato il futuro, questo è di buon auspicio per la stagione che verrà. I bianconeri vogliono riconquistare la leadership in Italia, ma vogliono far bene in Europa".

Il primo acquisto potrebbe esser quello di Manuel Locatelli, che cosa ne pensi?

"Penso che la Juventus non voglia scendere a compromessi e partecipare ad aste per Locatelli, sicuramente oltre al nome del neo campione d'Europa si stanno seguendo altre piste. Uno degli aspetti da tenere sempre in considerazione è il bilancio, la Juve così come le altre società deve far quadrare i conti. Il mercato di quest'anno sarà caratterizzato da occasioni, opportunità, fantasia, vincerà chi sarà più sveglio".

Il piano alternativo a Locatelli è sicuramente Pjanic. Saresti favorevole ad un suo eventuale ritorno?

"Pjanic lo accoglierei bene, in quanto entrerebbe in un meccanismo che conosce a menadito. La conoscenza delle parti sarebbe totale, perché Allegri saprebbe che tipo di giocatore si ritroverebbe. Il feeling, poi, con i compagni ed ambiente è rimasto ottimo".

Non c'è il rischio, a tuo parere, di rivedere la stessa Juventus che aveva lasciato Allegri? Cambia l'anno, ma non la sostanza per intenderci.

"Non credo, perché i calciatori sono differenti da quelli che aveva lasciato. Penso che Allegri abbia voluto garanzie dalla società in mezzo al campo, che poi è il fulcro di dove puoi spostare gli equilibri di una partita e di un campionato in una stagione".

Come vedresti Dybala con Allegri? C'è curiosità da parte tua di capire come verrà schierato in campo?

"Dybala si deve togliere questa faccia da ragazzino, questa nomea da giocatore predestinato e deve iniziare ad assumersi delle responsabilità. Se gli verrà rinnovato il contratto, lui dovrà iniziare a prendere in mano la Juve come un vero leader assoluto. Per questo non mi va più bene sentire che soffre Ronaldo o un altro giocatore, perché se vuoi esser pagato come un top player devi convivere con tutte queste cose. Paulo è stato in un limbo, certo è stato limitato dagli infortuni, ma a volte ha dato l'impressione di non dare continuità nella voglia messa in campo e nelle prestazioni".

Citavi Ronaldo nel discorso Dybala, tra l'altro non si è ancora capito se resta o meno.

"Non può andare altrove, per questo sta benissimo a Torino. La Juve non vede l'ora di riavere Ronaldo, semplicemente perché non ci sono altre strade. I suoi numeri sono stratosferici, ma metterlo nelle migliori condizioni significa che la squadra deve giocare un po' per lui. Altrimenti diventa problematico inserirlo in un contesto di gioco alla Sarri. Allegri è già conoscenza di questo, perciò è l'allenatore migliore per far convivere ogni genere di situazione".

Le ultime indiscrezioni parlano di 4-3-3, ma volendo Allegri può vestire la nuova Juve con il vestito del 4-2-3-1. In che modo la disegneresti?

"Io ho in mente il terzo modulo: 3-4-1-2. Perché se stanno bene tutti e tre i centrali, faccio fatica a tenerne uno fuori. Allegri è un allenatore moderno e molto duttile, ma chiaramente si dovrà basare sull'avversario e sul tipo di partita vorrà fare. Per cui la metterei in campo con Szczesny, Bonucci, de Ligt e Chiellini se resta, sugli esterni ci possiamo sbizzarrire: Cuadrado a destra da alternare con Kulusevski o Danilo se voglio tenere il quinto bloccato, dall'altra parte l'inamovibile Chiesa, ma anche Bernardeschi o Alex Sandro e Pellegrini. Per il centrocampo a due c'è Locatelli, ma in casa ci sono già i giusti profili come Bentancur, Rabiot e McKennie, Dybala lo posizionerei dietro le due punte Ronaldo e Morata".

Il 3-4-1-2 appena disegnato con Locatelli riavvicinerebbe la Juve al titolo?

"Per arrivare alle vittorie, ci deve essere l'unità e la compattezza del gruppo. Allegri e il suo staff dovranno far ritrovare il senso di appartenenza perduto negli ultimi due anni, è mancato il dna Juve che è sempre stato importante per raggiungere a tutti i costi il risultato. Non ho visto la voglia in campo di soffrire, questo è un qualcosa da ricostruire e ho conferme che lo stanno già facendo con i pochi che sono a disposizione. Passa tutto dalla mentalità, perché è in questo modo che il giocatore si esalta. Guardate l'Italia di Mancini, o andando un po' più lontano la Juve di Lippi".

Prima parlavi di occasioni e di fantasia per quanto riguarda il mercato, chi suggeriresti di acquistare alla Juve? C'è magari un nome che in questo momento non è ancora conosciuto?

"Non guarderei molto lontano, la Juve già in casa possiede diversi giovani interessanti. Consiglierei Fagioli, Pellegrini e tutti quei ragazzi che stanno svolgendo il ritiro in questi giorni. Magari tra di loro ce ne è uno che potrà fare davvero al caso dei bianconeri".

Si ringrazia Alessandro Birindelli per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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