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ESCLUSIVA TJ - Bianchi sull'ex compagno di squadra Phillips: "E' il top player che manca nel centrocampo della Juve. Ruolo? In Serie A potrebbe fare anche la mezz'ala"

di Mirko Di Natale

La redazione di Tuttojuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il capitano del Siena ed ex compagno di Kalvin Phillips nel biennio dal 2014 al 2016, Tommaso Bianchi, per parlare approfonditamente dell'obiettivo di mercato della Juve e non solo:

Nel tuo biennio al Leeds hai conosciuto un giovanissimo Kalvin Phillips, che cosa ricordi di lui? 

"Ricordo l'esordio di Kalvin in prima squadra, ero presente anche io in quel Leeds. Faceva parte di quei 4/5 ragazzi dell'Academy che, pian piano, riuscirono a giocare poi in pianta stabile con noi. Fin da subito erano evidenti le sue qualità, non pensavo però riuscisse a raggiungere questo livello. Mi colpì molto la sua fisicità, già a 17 anni era strutturato come un giocatore più grande. Era molto tranquillo, non sentiva per niente la pressione pur essendo nativo del posto. E aveva un gran tiro dalla distanza".

La Juve è molto interessata a Kalvin, non è da escludere una possibile offerta a gennaio. A parer tuo, sarebbe un colpo top per la Signora?

"Sì, sarebbe un colpo top. Considerate le defezioni che sta affrontando, tra Pogba e Fagioli, penso che Kalvin sia proprio il giocatore adatto per questo centrocampo. E' bravo sia ad interdire che a costruire, senza sottovalutare le sue doti balistiche di tiro e inserimento".

Quindi, lo reputi un top player? Uno di quelli che potrebbe spostare gli equilibri in un campionato meno intenso ma più tattico?

"E' un top player, perché se sei titolare della nazionale inglese vuol dire che per forza di cose lo devi essere. E oltretutto è al City, è ancora migliorato di più rispetto a quando lo ha conosciuto. Sta giocando un po' di meno, ok, ma davanti a lui ci sono dei campioni incredibili".

Potrebbe giocare come vertice basso al posto di Locatelli?

"Ha sempre giocato in quel ruolo, ma può benissimo disimpegnarsi bene in un centrocampo a due. In Serie A può avere anche il passo per fare la mezz'ala, considerando che la Premier è un campionato più intenso".

Non è un po' eccessivo soprannominarlo "Pirlo dello Yorkshire"?

"Gli è stato dato questo soprannome per la sua capacità di lancio e la grande visione di gioco, ma tecnicamente non è Pirlo. Penso che Andrea, per il suo modo di giocare, sia inarrivabile un po' per tutti. L'anno con Bielsa, sia quello della promozione e sia quello della successiva salvezza, lo ha cambiato e lo ha trasformato in un giocatore completo adatto per qualsiasi top club come la Juventus. A gennaio ci vorrebbe un periodo di adattamento, non tanto per il livello della Serie A tanto più per la lingua e le abitudini diverse. Ma non avrebbe problemi con i ragazzi americani della Juve".

Si ringrazia Tommaso Bianchi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista. 


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