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Triplete più, Triplete meno: Sacchi chiude la questione

di Andrea Antonio Colazingari

"L’ultima volta che abbiamo vinto una Coppa dei Campioni è stato con l’Inter, dove non c’era nemmeno un italiano: questa è assolutamente, a parer mio, una vergogna". Così parlò Arrigo Sacchi in quel di Torino, Salone del Libro e fu subito polverone. Il perché però, non si capisce.

Il 22 maggio 2010, a Madrid, Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Chivu, Cambiasso, Zanetti, Sneijder, Pandev, Eto'o e Milito, battono nettamente il Bayern Monaco di Van Gaal ed alzano la Coppa più prestigiosa. Neppure l'allenatore, prossimo fuggitivo con tanto di lacrime sul viso, è italiano. Definire questo un successo tricolore, se non per i tanti soldi sborsati da Massimo Moratti per allestire questa squadra che di autoctono ha soltanto Orlandoni, Toldo, Materazzi, Santon e il giovane Balotelli, è perlomeno complicato, 

Si può essere piùo meno d'accordo sul concetto di "vergogna", probabilmente inappropiato rispetto all'argomento trattato: quello però che resta evidente e scolpito nella storia, come il titolo vinto al Bernabeu, è l'assoluta mancanza di riguardo nei confronti del calcio italiano di un club che ha dovuto ricorrere ad undici giocatori e un allenatore straniero per tornare sul tetto d'Europa.       


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