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Prima lo scudetto. Poi la scossa per la Champions League. Alla fine riflessione su tecnico e giocatori

di Quintiliano Giampietro

Lo champagne resta in frigo. Salvo cataclismi, la festa scudetto è riprogrammata per domenica sera quando, allo Stadium, arriverà la Sampdoria, portata in salvo da Ranieri e per questo avversario ideale. La Juventus però deve cambiare marcia per mettere il punto esclamativo sul nono titolo consecutivo. 5 sconfitte nei 35 turni disputati finora rappresentano un record negativo se si prendono in esame gli ultimi 8 campionati, quelli del dominio assoluto. Il dato ulteriormente preoccupante è che 4 di questi ko sono arrivati dopo altrettante rimonte degli avversari, peraltro tutti lontano dalle mura amiche. Sono 18 i punti buttati via dopo un vantaggio iniziale.

La genesi di questa involuzione in parte è legata all'atteggiamento tattico voluto da Sarri che chiede di "difendere alti". Spesso però è frutto di cali di concentrazione dei singoli, vedi Alex Sandro a Udine, a volte di un blackout generale, come è avvenuto nei 5 minuti di follia contro il Milan e in casa del Sassuolo. Serve dunque una terapia d'urto, anche per bloccare l'emorragia di gol: 12 nelle ultime 5 gare, numeri in antitesi con la storia della Vecchia Signora che ha costruito i suoi successi alzando il muro difensivo. Finora la porta bianconera è stata violata per ben 38 volte, al pari di quella della Lazio, l'Inter la meno battuta con 36 reti subite.

La vulnerabilita' difensiva e non solo della Juventus, preoccupa soprattutto in chiave Champions League. Il 7 agosto allo Stadium bisogna sovvertire lo 0-1 subito contro il Lione in Francia, per volare a Lisbona, dove andranno in scena le final eigth, praticamente un mini torneo ad eliminazione diretta. Le gare secche non ammettono repliche e subire gol potrebbe essere fatale, come le distrazioni nei momenti momento topici del match. Al termine della stagione sarà tracciato un bilancio e prese le conseguenti decisioni. Su Sarri, ma non solo.

Diversi giocatori sembrano essere giunti al termine della loro avventura con la Juventus. Certo l'addio di Pjanic, tra i nomi da inserire nella casella dei possibili partenti De Sciglio, Alex Sandro, Rugani, Bernardeschi, Khedira, Douglas Costa e Higuain. Poi bisogna fare un mercato in entrata mirato e funzionale al tecnico, chiunque sia. In una delle ultime conferenze stampa Allegri disse che serviva una rinfrescata alla rosa. Qualcuno rimase sorpreso, ma probabilmente aveva ragione.