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Juventus – Olympiacos, il rombo asimmetrico e alcuni spunti tattici

di Valerio Giordano

Nella gara di martedì contro l’Olympiacos, per la prima volta da quando è l’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri ha schierato la sua squadra con il 4-4-2 dall'inizio. Erroneamente si è parlato di 4-3-1-2, ma, come dimostra il grafico sulle posizioni medie occupate dai giocatori della Juve, questa definizione è sbagliata. Più opportuno parlare di 4-4-2 con centrocampo a rombo, precisamente a rombo asimmetrico. Infatti, volendo scomporre la figura geometrica, bisognerebbe parlare di centrocampo 2-2, con Marchisio più spostato verso Pirlo e Pogba più vicino a Vidal.

Inizia, così, a vedersi la mano di mister Allegri, un allenatore che fino ad ora è apparso in cerca di se stesso. Le soluzioni tattiche adottate per la delicata sfida di Champions sono state azzeccate e rappresentano una svolta, una sorta di cesura tra la Juve di inizio stagione, retaggio dell’era Conte, e la nuova Juve, la sua Juve.  

Il lavoro fatto sul centrocampo è stato fondamentale per la vittoria contro i greci, poiché, com’è noto, quest’ultimo è il reparto nevralgico di una squadra. A sorpresa, Allegri ha schierato, tutti assieme, Pirlo, vertice basso in regia, Marchisio, mezzala destra, Pogba, omologo a sinistra, e Vidal, trequartista. Se la prima coppia ha mantenuto praticamente la stessa posizione per tutta la partita, la seconda, invece, ha mutato la propria posizione nel secondo tempo. Come mostra il grafico, infatti, nella seconda frazione Arturo Vidal ha giocato più alto, a ridosso delle due punte, con Pogba che ha stretto in mezzo, occupando lo spazio lasciato libero dal compagno. D’altronde, dopo la prima frazione, chiusa sull’1-1, la ricerca del goal-vittoria doveva passare per un assetto più votato a scardinare la difesa avversaria.

Così, Vidal si è mosso qualche metro più avanti e Pogba ha agito da “secondo trequartista”. L’accentramento del francese, a sua volta, ha lasciato più terreno a Kwadko Asamoah, il quale nel secondo tempo ha giocato molto più largo che nel primo.  Anche per questo motivo, la fascia sinistra è stata quella sulla quale la Juventus ha attaccato maggiormente. Infatti, nel 46% dei casi la corsia mancina ha visto svilupparsi azioni di gioco, contro il 24% della zona centrale e il 30% della fascia destra. La catena Pogba-Vidal-Tevez è stata fondamentale in questo senso, ma un ruolo da protagonista lo ha, senza dubbio, Asamoah. Il ghanese, infatti, è stato molto propositivo, soprattutto nel secondo tempo, fino al minuto 83, quand’è stato sostituito.

Non è un caso che la combinazione principale della partita sia stata l’asse Pirlo-Asamoah, con ben 20 passaggi, a cui vanno aggiunti gli 11 tocchi indirizzati da Pogba proprio verso il terzino sinistro. Sul totale di 31 passaggi, 18 sono arrivati nel secondo tempo (13 dal regista, 5 dalla mezzala), 9 dei quali nella trequarti avversaria. E se il terzino nella sua trequarti difensiva è stato protagonista di un pulitissimo 13/13 nei passaggi, nella zona d’attacco il rendimento non è stato di molto inferiore, con un ottimo 14/17. Ad onor del vero, bisogna aggiungere che i dribbling riusciti dal ghanese sono stati 0 su 3 tentativi. D’altronde, la qualità tecnica non è il fiore all’occhiello di Asamoah, eppure il giocatore si è reso protagonista di un’azione da goal quando, sul finire del primo tempo, ha messo in mezzo un bel cross forte e tagliato sul quale si sono avventati ben quattro suoi compagni di squadra. A colpire la sfera è stato Marchisio, il quale, però, era partito al di là della linea dell’ultimo difensore avversario.

Il rombo asimmetrico schierato da Allegri porta, quindi, giovamento alla manovra bianconera. Si alza il livello tecnico, c’è maggiore coralità e, soprattutto, aumenta la densità offensiva. Inoltre, la nuova disposizione offre maggiore spazio a chi si muove in regia, facendo diminuire la pressione avversaria. Non è un caso che i greci non siano riusciti a impensierire il primo disimpegno dei bianconeri, com’era, invece, avvenuto nella gara d’andata. Infatti, chi a centrocampo si è giovato maggiormente della nuova soluzione tattica è stato Andrea Pirlo. Il regista bianconero ha festeggiato la sua 100esima partita in Champions League con un’ottima prestazione, impreziosita dal goal-capolavoro su punizione. Oltre la rete, c’è di più: 83 passaggi realizzati su 91 tentati. Il 91% di martedì sera contro il 75% della d’andata. Un +16% indubbiamente figlio della condizione che il centrocampista sta ritrovando, ma altrettanto certamente dettato dagli aggiustamenti tattici del nuovo modulo di Allegri.

La strada è stata asfaltata, adesso è possibile percorrerla. Allegri dovrà rodare la sua squadra, utilizzando il campionato come banco di prova per questo modulo “europeo”. È necessario, infatti, che i giocatori acquistino l’equilibrio necessario a fare in modo che le fasi di gioco si sviluppino attraverso automatismi tattici. Si può solo migliorare. Si può solo crescere. La strada sembra quella giusta, quella della prima Juve di Massimiliano Allegri.


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