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C'era una volta mister "no good": con Ronaldo si può solo sorridere

di Giulia Borletto

59', è quanto la Juventus ha impiegato per "svegliarsi" e chiudere la pratica Valencia. Fino a quel momento, poco molto poco, tant'è che la partita era quasi certa iniziasse ad avviarsi verso uno spento 0-0. Non un grosso problema visto che un punto sarebbe basto ai bianconeri per superare il girone, ma per Allegri sarebbe stata comunque una sconfitta. Le occasioni a dirla tutta c'erano anche state, ma vuoi per la bravura di Neto e vuoi per la non troppa convinzione dei singoli, i 3 punti erano pronti a scappare da Torino. Poi lui, il solito Ronaldo, come ci piace chiamarlo e definirlo, ha deciso di illuminare la serata, non con un gol però, bensì con un perfetto assist dedicato a Mandzukic, fino a quel momento da 5 in pagella. La fascia da capitano gli ha fatto bene, la presenza del portoghese gli fa ancora meglio. C'era una volta mister no good, che adesso riesce a dispensare sorrisi quasi in ogni partita. Da lì le occasioni si sono susseguite, perfino Cancelo ci ha provato più volte, cercando di colpire il suo passato. Il Valencia ha provato con le poche armi a sua disposizione a sfruttare lo 0-0 momentaneo del Manchester in Svizzera, cosi da sperare e rimandare la sentenza di qualche settimana ancora. I giochi però sono fatti: Juventus e United agli ottavi. Juventus però non ancora sicura al 100 % del primo posto nonostante i 12 punti: dovrà vincere contro lo Young Boys o in caso di pareggio sperare che il Valencia tiri fuori le unghie e si vendichi degli inglesi. Primo obiettivo centrato. Orgogliosi? Sì, tutti, dal primo all'ultimo. Tutto questo senza Ronaldo sarebbe stato possibile? Nì, ma c'è ancora tempo per mettere tutto in chiaro e far sentire sempre più la sua mancanza a qualche stato di distanza.   


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