DA ZERO A DIECI - ZERO RISCHI, MORATA E JUVE CON QUEL GESTO DA DIECI
La vittoria contro la Sampdoria si sapeva che poteva essere importante e anche se il Milan non ha perso punti e forse qualcuno l’entusiasmo dell’essere a meno quattro, non deve togliere la consapevolezza dell’impresa.
La trasferta di Genova era insidiosa a pochi giorni dalla Champions con nove assenti e la necessità di vincere senza perdere troppe energie e la Juventus ha quindi fatto il massimo, vincere e gestire.
ZERO- come i rischi di non poter vincere questa partita, la Juventus ci ha messo personalità e cinismo, la sensazione che la squadra stia maturando.
UNO - come i punti potenziali dal Napoli, vedremo che succederà oggi, ma i bianconeri hanno dato un segnale.
DUE - come i rigori concessi, entrambi c’erano, l’errore di Rabiot, tuttavia è grave perché nono si possono e devono riaprire partite potenzialmente chiuse.
TRE - come i gol segnati. Non succedeva da un po’ è vista la pochezza realizzativa e’ un bel segnale. Oltretutto sia all’andata che al ritorno, tre gol segnati. Tre come i rigori parati da Szczesny in serie A in stagione.
QUATTRO - a Candreva, l’errore dal dischetto e’ pesante, non approfitta di una gentile concessione della Juventus.
CINQUE - a Rabiot, errore da matita rossa dopo una partita anonima, deve rimanere sempre concentrato, purtroppo si perde in un bicchiere d’acqua.
SEI - a Pellegrini, partita sufficiente ma su quella fascia si poteva affondare di più.
SETTE - ad Arthur e De Ligt, leader di centrocampo e difesa, ma se l’olandese e’ una conferma e non ha bisogno di parole, per Arthur, invece vediamo dei progressi. Deve solo limitare le palle perse ma per il resto, molto bene.
OTTO - ad Allegri, gioca la partita che voleva come solo lui sa fare, minima spesa, massima resa ed i punti aumentano.
NOVE - a Szczesny. Tre rigori parati in stagione, qualcosa di straordinario. Prestazione sicura, sulla punizione non può far nulla.
DIECI - a Morata ed alla Juventus. L’attaccante mette alle spalle il momento difficile, Vlahovic per lui e’ stato stimolo ma anche aiuto. Dieci alla Juventus, quei profughi portati a Torino sono esempio di cosa si può fare in modo silenzioso e concreto.