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L'ex arbitro Bertini non dimentica Calcipoli e si tatua sull'avanbraccio "Il fatto non sussiste"

di Alessandro Vignati

Assolto poco più di un anno fa in Cassazione durante il Processo a Calciopoli, l'ex arbitro aretino Paolo Bertini non dimentica. Intervistato da Sky TG 24 l'ex fischietto spiega: "A prescindere dall'esito finale del processo, la pena l'ho comunque scontata tutta, il massimo della pena. Sono stato estromesso dal mondo arbitrale, ho subito la gogna mediatica. Per la mia percezione è stato un processo giocato molto di più sui giornali che non in tribunale. Forse perché viziato fin dall'inizio dall'ombra della prescrizione". Bertini ha poi mostrato un tatuaggio sull'avanbraccio, con la scritta "Il fatto non sussiste", ovvero la sentenza d'assoluzione che l'ha liberato da questa vicenda.


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