Aspettando Vieri...
Nell'attesa del "secondo campionato", quello non sponsorizzato da TIM che si gioca nelle aule del tribunale di Napoli, ci sono cose che vanno ricordate, spolverate, o meglio disinsabbiate. Nel novembre del 2009, per cominciare a citarne una, Vieri rilasciò la seguente dichiarazione: "A noi giocatori l’Inter ha imposto un patto di riservatezza, un contratto con la clausola che ci impegnava a non rivelare il piano Moratti-Telecom per far fuori le altre società che in quel momento stavano vincendo tutto. Io venivo pagato al 70% dall’Inter e al 30% dalla Telecom per la quale ho assunto un impegno pubblicitario. Il fatto d’essere stato spiato mi ha convinto a violare quel patto. Sono disponibile a mostrare il documento in questione”.
Questa dichiarazione non fu fatta al "bar dello sport" sotto casa, dopo una serata a bere con gli amici; questa dichiarazione fu rilasciata ai magistrati, in procura, ed é stata confermata dal suo avvocato, Danilo Buongiorno. E proprio in quel di Napoli sia Vieri che Tavaroli (quest'ultimo responsabile della security telefonica di cui si avvalse Moratti per spiare il giocatore in questione) dovranno presenziare come testi; a leggere questi fatti si capisce come, probabilmente, per l'Inter i guai veri debbano ancora cominciare. E se quel famoso documento esistesse, e se Vieri lo presenterà in aula, i rischi per il club di via Durini non si limiterebbero alla cancellazione dello scudetto 2006, erroneamente assegnato ai neroazzurri..
Non è, però, la Juventus, ad aspettare Vieri; né i suoi tifosi. E' il calcio, quello che si gioca undici contro undici con un arbitro super-partes, ad aspettare Vieri. O meglio, quella parte del mondo del calcio pulito che ancora ci resta, nella speranza che non sia da leggersi "ancora...per poco".
Nel caso di ennesimo fallimento, da parte della giustizia sportiva, della FIGC e della Lega, ben venga la Turchia per gli Europei del 2016; noi, tifosi di calcio (quello vero) di qualsiasi bandiera, non sappiamo che farcene di un calcio...banderuola.