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La Stampa - Vucinic alla Juve, affare concluso: "E' la squadra che volevo"

di Redazione TuttoJuve
Fonte: di Massimiliano Nerozzi per "La Stampa"

Con il listino prezzi che s'aggira per l'Europa, Mirko Vucinic a 15 milioni, o giù di lì, per la Juve è un affarone. Pur quotando la gioventù, il talento e i gol della concorrenza, cioè Giuseppe Rossi o Sergio Aguero, si fa un po' fatica a credere alle stime valutarie: rispettivamente, il doppio e il triplo dell'attaccante montenegrino. Così, tra l'altra notte e ieri pomeriggio, l'ad bianconero Beppe Marotta ha sostanzialmente impacchettato Vucinic: domani sera il giocatore arriverà a Torino, e il giorno dopo avrà le visite mediche, mettendo poi l'autografo sul quadriennale da circa 3,5 milioni a stagione. Antonio Conte era stato informato in anticipo via telefono del blitz, l'altra sera a Raleigh, North Carolina, poco prima dell'ultima amichevole americana contro il Chivas: «Lo prendiamo».

A diecimila chilometri di distanza dalla squadra, Marotta era all'hotel «Principi di Piemonte», pieno centro di Torino, con il ds della Roma, Walter Sabatini, e il procuratore del giocatore, Alessandro Lucci. Colloqui fino a tarda notte, miscelando bonus e clausole a rendimento. Poi il secondo tempo, ieri mattina, fino all'ok definitivo. L'ultima conferma è arrivata nel tardo pomeriggio, quando è squillato anche il telefono di Vucinic, che poco dopo le cinque della sera ha lasciato il centro giallorosso di Trigoria prima dell'allenamento. «Sono felicissimo, la Juve è quello che volevo», le sue prime parole. Del resto, che volesse traslocare da Roma l'aveva spiegato più volte: e i bianconeri avevano iniziato a pedinarlo, sottotraccia, da quasi un mese. Alla vetrina giallorossa avevano dato un'occhiata anche Tottenham e Manchester United, ma senza mai concretizzare un'offerta seria, al club e al giocatore. Pure per questo è scesa la quotazione, partita da venti milioni, a fine maggio. E poi lo stesso Vucinic, e la moglie, mai avevano fatto mistero di voler restare in Italia: Marotta è stato il primo a farsi avanti, con decisione, offrendo un gradito domicilio e buona retribuzione.

Mica è solo buon investimento finanziario, Mirko Vucinic, ma pure tecnico. Almeno su questo scommette Conte, senza l'assenso del quale mai si sarebbe fatto l'acquisto. Anzi, tra le difficoltà di un mercato ingessato e i prezzi folli, è stato proprio l'allenatore a insistere per avere subito il montenegrino. Uno che ha movimenti e colpi per innestarsi bene nel progetto che ha in mente il tecnico. Prezioso, anche per la duttilità che garantisce: prima o seconda punta senza troppe differenze, ed esterno sinistro all'occorrenza, Vucinic è un talentuoso tuttofare. Detto ciò, al momento verrà immatricolato da attaccante, e quel posto si giocherà. Piazzarlo da esterno mancino era la sfida temeraria dell'inizio, spingendo a radicali conseguenze il 4-2-4, ma poi le prime settimane d'allenamento, e la ricerca degli equilibri, hanno portato a più sagge conversioni. Il che non significa però l'azzeramento delle opzioni: dosandolo da esterno, Conte avrà pur sempre la chance di comporre estremi assetti offensivi. Tutti compiti esplorati, per lo slavo, che con Luciano Spalletti ha giocato ovunque. Al di là del valore tecnico del pezzo, ieri a casa Juve erano contenti anche per aver aggiunto un giocatore d'esperienza ad alto livello. Detto che Vucinic non aveva bisogno di spot, pare che i bianconeri abbiano cominciato a puntargli gli occhi addosso quando la scorsa stagione giocò a San Siro, contro l'Inter: finì male, ma nel primo tempo, quasi da solo, l'attaccante fece ammattire la difesa interista. Qui gradirebbero replay.

Dando un'occhiata ai conti, intanto, l'impressione è che Vucinic non sarà l'ultimo colpo in entrata, se la bilancia commerciale, tra acquisti (riscatti compresi) e vendite, non supera i sessanta milioni. Si continuerà allora la ricerca di almeno un esterno sinistro, il primo rinforzo chiesto da Conte, e anche di un difensore centrale. Nel frattempo si lavora sempre sull'export: la prossima settimana Marotta vedrà il Bologna per trattare Sorensen e Almiron, mentre il Genoa insiste per Amauri. Per l'import, invece, ci sarà tempo, aspettando anche fine agosto. Senz'ansia, come un giocatore di poker che ha appena vinto una gran piatto.