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Corsera - La Cina si mette un freno

di Redazione TuttoJuve

Come riporta il Corriere della Sera, «Serve una cultura della frugalità» ha appena invocato il presidente Xi Jinping davanti al gotha dell’economia mondiale a Davos. E subito a Pechino eseguono nel calcio. La Federazione ha annunciato tetti agli ingaggi e ai «salari» dei giocatori. Siccome la manovalanza dei calciatori cinesi serve soprattutto a fare numero, arrivare a 11 ed è pagata di conseguenza, la misura si applica agli stranieri.La norma calmieratrice arriva dopo l’inizio di una nuova campagna acquisti dissennata per un movimento calcistico tecnicamente poverissimo: nazionale di Lippi 83ª al mondo dietro Saint Kitts and Nevis, popolazione 50.000 anime. Ogni fine settimana ormai, in Europa prima e dopo le partite si discute sul futuro cinese di un giocatore: Diego Costa dice di avere mal di schiena, Conte lo punisce e si scopre che vorrebbe andare in Cina. Kalinic segna alla Juve e viene tentato (ieri ha detto che resta a Firenze, magari gli hanno detto della nuova regola cinese). Icardi spiega che non lascerà l’Inter per l’Impero di Mezzo «fino a quando non capirò che sono a fine carriera». La norma anti-follie della Federazione cinese è anche una buona notizia per il football mondiale. La bolla cinese di mettere fuori mercato i club europei, sprecando la classe di molti giocatori anche giovani. 


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